Situazione Coronavirus Italia, la Regione Lombardia intenzionata ad adottare il massimo possibile delle misure restrittive. “Proviamo questa via”.
La Regione Lombardia ha avanzato al Governo Conte la richiesta di tenere chiusi i negozi che vendono beni non necessari. Questo per contrastare l’emergenza Coronavirus Italia. Lo fa sapere l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, tra gli esponenti di spicco della giunta regionale presieduta dal governatore Attilio Fontana.
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“Valuteremo se tenere chiuse per necessità anche attività produttive e trasporti”, dichiara Gallera in aggiunta ad ‘Agorà’, trasmissione in onda su Rai 3. “Stiamo pensando di attuare un inasprimento più forte di altre attività, come quelle produttive o inerenti il trasporto pubblico locale. Tentiamo questa strada per 15 giorni e vediamo se porterà dei frutti. L’augurio è che la diffusione del virus Covid-19 venga soffocata”. Parole che poi l’assessore Gallera ha ribadito anche in un collegamento in diretta con ‘Mattino 5’.
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Coronavirus Italia, “Prima iniziamo con provvedimenti duri e meglio sarà”
“Assieme al governatore Fontana ed ai sindaci del nostro territorio discuteremo della cosa”, aggiunge Gallera. “Attuare subito delle misure molto dure ci darebbe il tempo di fermare la crescita dei contagi in un periodo di tempo stimato in 7-10 giorni. Prima iniziamo e prima finirà tutto questo. Con l’obiettivo di far si che il sistema riesca a reggere”. Infatti è nell’interesse di tutti tornare quanto prima alla normalità. Per cui, prima si comincia con iniziative decise e prima si avrà modo di raggiungere l’obiettivo. Questo il senso delle parole di Gallera. “Sabato scorso a Milano sembrava ci fosse la sfilata del Carnevale di Viareggio. Tanta gente era in strada, incurante della situazione Coronavirus Italia. Per cui le misure comunicate non devono essere state sufficienti o ben recepite”.
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“Nel Lodigiano le misure ferree sembrano funzionare”
“Se c’è il negozio aperto e vado a comprare dei pantaloni nuovi, non va bene. Se vogliamo lo stop totale delle attività non indispensabili è per tutelare gli ospedali e non portare il sistema sanitario al collasso. La cosa riguarda tutti, giovani ed anziani. In altre regioni d’Italia i contagi sono molto bassi. Lì il senso di responsabilità dei cittadini potrebbe fare la differenza in positivo”. Ma il Coronavirus sembra diffondersi a gran velocità. “Solo con misure ferre, come osservato nella zona rossa di Lodi, abbiamo riscontrato un rallentamento dei contagi. Dunque una strada per contrastare il Coronavirus c’è, ma dipende da noi. Una cura non esiste, possiamo solo seguire dei comportamenti responsabili”.
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