Coronavirus, dalla Lombardia una “scossa”: parla Gallera

L’assessore al welfare al TgLa7 spiega la situazione coronavirus nella sua regione: “Lombardia messa a dura prova. Ho visto primari di 70 anni piangere”

Cronavirus
L’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera (foto dal web)

La Lombardia è la zona del Paese più duramente messa alla prova dall’emergenza coronavirus. Un’intera regione trincerata, chiusa in sé stessa, dalla quale non si può entrare ed uscire se non per motivo necessari e comprovati. Una situazione di certo non facile, per tutti i cittadini ma anche e soprattutto per gli ospedali.

Lo racconta direttamente uno dei suoi amministratori quello che la Lombardia sta affrontando. Una progressione dell’epidemia che sta mettendo a dura prova il sistema italiano e che in regione si tocca con mano e si vive tutti i giorni da diverso tempo ormai. È l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera che ai microfoni del TgLa7 descrive al Paese intero come sta messa la sua regione.

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Il messaggio di Gallera: l’Italia deve sapere

Gallera puntualizza anche che nel Paese, e anche tra le fila del Governo, fino a ieri non tutti avevano la giusta percezione inmateria di coronavirus di quello che sta accadendo in Italia. E la scossa l’hanno data proprio dal settore sanitario.

“Ho visto primari, professori universitari di 70 anni, piangere. Ho visto primari dire ‘siamo al limite’, con il rischio di non poter ‘offrire a tutti le cure giuste’. Ci siamo detti che tutto questo doveva essere fatto conoscere a tutti e devo dire che per fortuna il messaggio è stato colto nella maniera più piena” ha raccontato l’assessore.

Un messaggio importante quello mandato dal documento-appello del Coordinamento medici delle terapie intensive regionali che è stato colto nella “maniera più piena” ha detto Gallera. L’assessore ha ricordato anche come i casi di gente positiva al coronavirus che hanno bisogno della terapia intensiva si sono moltiplicati a dismisura nei primi giorni del mese di marzo.

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Coronavirus, i numeri dell’emergenza in Lombardia

Da Palazzo Lombardia Gallera parla di un documento che è stato “una scossa” verso l’Italia tutta che ha saputo descrivere bene la “situazione complessa” della Lombardia. Gli ospedali della regione ospitano il 63% dei pazienti italiani affetti da Covid-19 ricoverati in terapia intensiva.

“Noi viviamo quotidianamente questa progressione enorme sta mettendo a dura prova il sistema – ha puntualizzato l’assessore – ma abbiamo avuto l’impressione che nel Paese e in chi ci governa questa stessa percezione non ci fosse”. Per chiarire quanto la situazione sia cambiata, e in peggio, Gallera ha parlato con i dati alla mano: “giovedì 28 febbraio avevamo 50 persone in terapia intensiva mentre ieri, appena 9 giorni dopo, ne avevamo 359”. E ancora: “il 19 febbraio avevamo 200 caschi Cpap” per la ventilazione respiratoria mentre “oggi ne abbiamo 1.600”. Numeri importanti che parlano e descrivono “la forza di un sistema” ha detto Gallera ma anche, ha voluto precisare, la gravità dell’emergenza coronavirus che affligge l’Italia.

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