Le notti di movida dei giorni precedenti al decreto del Governo potrebbero costare contagi da Coronavirus ai protagonisti di esse e ad ignari cittadini di Roma
Stop alle notti di movida romana. Anche questo è contenuto nel decreto del Governo, ma il danno potrebbe essere stato già fatto. Prima dell’ordine, i consigli dell’esecutivo in merito alle precauzioni anti-assembramento per più di una volta non sono state rispettate. L’allarme è stato lanciato ieri da Walter Ricciardi, super-consulente del governo al Ministero della Salute e membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità: “Dato il comportamento di questi giorni, possiamo aspettarci l’emergere di casi di Covid-19 in città fra una settimana“.
Tra circa 7 giorni dunque potrebbe arrivare il conto di certe condotte sconsiderate. Questo è difatti il tempo di incubazione medio. Una eventualità rispetto alla quale Ricciardi si è mostrato decisamente preoccupato dopo aver “visto immagini di una irresponsabilità diffusa, e questo a fronte delle misure del governo e delle indicazioni a ridurre il più possibile i contatti sociali“.
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Quanto consigliato tuttavia non sembra esser stato recepito dal Campidoglio e da altre istituzioni locali. I provvedimenti non sono stati infatti inaspriti. Così migliaia di ragazzi si sino riversati per le strade oppure seduti nei tavolini dei locali a pochi centimetri di distanza da amici o conoscenti. Il rischio è che “gli effetti di questi comportamenti li pagheremo fra una settimana“, sottolinea Ricciardi. “Regioni come il Lazio e Roma sono particolarmente a rischio. Nei prossimi giorni la Capitale sarà sicuramente interessata“.
Ieri sera si è tenuto vertice in Prefettura, rinviato a stamattina. La sola misura discussa, per parte comunale, è stata quella dell’anticipo del divieto di vendita dell’alcol dalle ore 18. Questo provvedimento però, secondo il presidente dell’Ordine dei medici, Antonio Magi, “non sarebbe risolutivo“. La vera misura “utile la chiusura dei locali. Anche per dare un segnale che certi comportamenti, in questa fase di emergenza, non possono essere attuati“.
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