Omicidio Yara Gambirasio: il mistero dei verbali secretati

I verbali d’udienza del processo sulla morte di Yara Gambirasio sono stati secretati sino a quando non si è espressa la Corte di Cassazione.

Yara Gambirasio
Yara Gambirasio (foto dal web)

Una questione, quella dei verbali secretati sulla morte di Yara Gambirasio, che ha destato non poche perplessità. Per decisione dell’organo giudicante, infatti, tutti i resoconti stenografici delle udienze dibattimentali del processo vennero sottoposte a segreto. La misura è venuta meno solo dopo che sul caso si è espressa la Corte di Cassazione. Ma cosa c’era scritto in quei verbali? Perché non renderne noto il contenuto?

Omicidio Yara Gambirasio: verbali d’udienza secretati

I verbali delle udienze dibattimentali del processo sulla morte di Yara Gambirasio vennero secretati. Nello specifico è stata proibita la divulgazione dei resoconti stenografici. Il loro contenuto, riporta la redazione di Libero citando un articolo de Il Tempo, è stato reso noto solo dopo che la Corte di Cassazione si è espressa in merito alla condanna di Massimo Bossetti. Quest’ultimo è stato, infatti, condannato in via definitiva per l’omicidio della giovane.

Dubbi e punti oscuri in ordine ai fatti continuano a ruotare sulla vicenda di cui però, si ripete, è stata accertata la verità processuale. Le maggiori perplessità risiedono proprio in ordine a quella prova che la Procura ha definito come “regina”, ossia quella del Dna. Un elemento sul quale la difesa di Bossetti si è sempre battuta, ritenendola poi non così certa ed incontrovertibile. Per i legali del muratore di Mapello, infatti, vi sarebbe stato un errore nell’attribuire il Dna del proprio assistito a quello di Ignoto 1. Quest’ultimo sarebbe l’individuo che avrebbe appunto ucciso la giovane Yara. Anche su tale punto pare vi sarebbero state delle informazioni rimaste segrete.

Strenuamente gli avvocati di Bossetti hanno contestato le modalità con cui è stata effettuata la comparazione del materiale genetico. Un esame che la Procura ha sempre indicato come irripetibile considerata la scarsa quantità di materiale presente sul corpo e sugli abiti della vittima. Eppure adesso, riporta Libero, con sommo stupore i legali avrebbero visionato i risultati dell’esame. Chiare e nitide le tracce nonostante il pessimo stato di conservazione del corpo. Per non parlare poi della quantità di Dna analizzabile. Da sempre ritenuto esiguo tanto da non poter effettuare un ulteriore verifica, ma che invece oggi sembrerebbe essere stato presente in abbondante quantità.

La circostanza ha ulteriormente motivato la difesa a chiedere conto del motivo per cui non è mai stata chiesta una controprova sull’analisi del Dna.

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Massimo Bossetti
Massimo Bossetti (foto dal web)
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