Coronavirus, come influirà il clima sull’epidemia: notizie rassicuranti

Sara Mazzilli, dottoranda alla Scuola Normale Superiore, ha parlato degli effetti che il clima potrebbe avere sull’epidemia da nuovo coronavirus.

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(Getty Images)

La diffusione del Covid-19 ha letteralmente messo in ginocchio il Pianeta. L’Italia, uno dei Paesi maggiormente colpiti dall’epidemia, è in attuale stato d’emergenza. Per farvi fronte il Governo ha attuato numerose misure, la più recente il cosiddetto Decreto “Io resto a casa”. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, tramite il provvedimento ha imposto limitazioni agli spostamenti delle persone. Poche deroghe, tassativamente previste, quelle per poter continuare a circolare. In un momento così critico viene da chiedersi come fattori esterni, ad esempio il clima, possano influire sull’espandersi del virus. La redazione de Ilmeteo.it ha contattato, in proposito, Sara Mazzilli, dottoranda alla Scuola Normale Superiore in data science applicata all’epidemiologia.

Coronavirus e clima: come influiscono le condizioni atmosferiche sull’epidemia

Sara Mazzilli, dottoranda alla Scuola Normale Superiore in data science applicata all’epidemiologia, ha risposto ad alcune domande rivoltegli dalla redazione de Ilmeteo.it.

In primo luogo le è stato chiesto quale tipo di correlazione c’è tra il clima e le epidemie. L’esperta ha risposto: “La salute della terra influenza quella di tutto l’ecosistema, inclusi piante e animali: sarebbe inutilmente ottimistico pensare che non influenzi la nostra. Tra le malattie infettive, sono – riporta Ilmeteo.itin particolare le malattie trasmesse da insetti quelle più sensibili al global warming”. Per meglio spiegarsi la dottoressa Mazzilli ricorre ad un esempio. La capacità riproduttiva degli insetti aumenta in maniera direttamente proporzionale all’innalzarsi delle temperature. Con il cambiamento climatico alcuni habitat che prima a determinate specie erano keep-out ora sono ideali per la loro sopravvivenza. La zanzara tigre, ad esempio, è giunta ad insidiare le nostre estati facendo registrare nella bella stagione malattie esotiche. La fortuna è che poi l’inverno riesce a debellarla.

Previsioni meteo, in arrivo la pioggia: l’impatto sul propagarsi del virus

La redazione de Ilmeteo.it, in forza delle prossime previsione, ha chiesto poi alla dottoressa Mazzilli quanto invece le piogge posso influire sulle epidemie, nello specifico su quella da coronavirus. L’esperta ha risposto: “Le precipitazioni e più precisamente l’elevata umidità rallentano la circolazione di agenti patogeni come quello dell’influenza nell’ambiente, ovviamente in luoghi chiusi è comunque facile che una persona infetta trasmetta il patogeno. Non ci sono – riporta Ilmeteo.ital momento studi specifici riferiti al COVID-19”.

Quanto all’estate invece? Che ruolo potrebbe ricoprire chiede Ilmeteo.it nella lotta alle epidemie? La dottoressa Mazzilli è chiarissima nella sua risposta: “Dipende dal tipo di epidemia; sappiamo che il caldo riduce la circolazione del virus influenzale o dei rhinovirus, che causano il raffreddore, mentre facilita la propagazione di malattie trasmesse da insetti. Oltre a influenzare il tempo di permanenza dei batteri nell’ambiente, la bella stagione – riporta Ilmeteo.itcambia i nostri comportamenti“. La dottoressa fa ricorso ad un esempio. In inverno i soggetti tendono a rimanere più al chiuso, durante le stagioni calde invece esce molto più spesso. Nel primo caso le possibilità di trasmissione aumentano poiché appunto ci si concentra in ambienti piccoli e chiusi.

Coronavirus, con l’arrivo dell’estate potrebbero comunque registrarsi dei casi

In definitiva, dunque, ci si chiede quanto il clima in generale posso influire in questo frangente d’emergenza e quali sono le possibili ipotesi. La dottoressa Sara Mazzilli ha risposto alla redazione de Ilmeteo.it affermando: “Nella nostra area climatica, molti dei virus che infettano le vie respiratorie, seguono una stagionalità, ovvero i casi di infezione diminuiscono con l’arrivo dell’estate. Molti esperti sostengono che sarà così anche per il COVID-19. Non dobbiamo dimenticarci però che la popolazione non è mai entrata in contatto con il virus né ha sviluppato anticorpi contro quest’ultimo quindi, anche qualora il Coronavirus seguisse una stagionalità, è probabile – riporta Ilmeteo.itche continueremo a vedere anche in estate un maggior numero di casi rispetto ad altre malattie infettive che il nostro sistema immunitario ha già avuto modo di conoscere“.

L’opinione dell’esperta pare, dunque, aver chiarito un dubbio che in molti era sorto. Con l’arrivo del caldo cambiano le abitudini, i virus hanno più difficoltà a propagarsi e quindi tendenzialmente dovrebbero registrarsi meno casi. Di contro vi è però il fatto che l’organismo non essendo mai entrato in contatto con questo virus non ha sviluppato gli anticorpi necessari, quindi, anche in estate esiste la possibilità che vi siano altri contagi.

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