Il paziente zero che ha scatenato l’epidemia di coronavirus in Italia sarebbe arrivato dalla Germania tra il 25 e il 26 gennaio.
Tramite l’analisi di cinque sequenze genetiche si è giunti ad un’importante scoperta. L’indagine, effettuata da un’equipe di esperti dell’ospedale Sacco di Milano ha fatto risalire all’arrivo del paziente zero del coronavirus in Italia. Il paziente da cui è scaturita l’emergenza, come riporta Il Fatto Quotidiano, sarebbe arrivato dalla Germania tra il 25 e il 26 gennaio. A guidare la ricerca il direttore dell’ospedale meneghino, Massimo Galli.
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Sarebbe giunto in Italia tra il 25 e il 26 gennaio il paziente zero dal quale sarebbe scaturito il primo focolaio di coronavirus a Codogno. Ad individuare questa esatta data un’equipe di esperti guidata dal direttore dell’ospedale Sacco, Massimo Galli. Nel dettaglio, come riporta Il Fatto Quotidiano, gli esperti, in uno studio ora in via di pubblicazione, avrebbero effettuato un’analisi di cinque sequenze genetiche, tre delle quali ottenute lo scorso 4 marzo e relative ai virus isolati nella regione Lombardia. Le altre due sarebbero state isolate dall’Istituto San Raffaele di Milano e una dall’Istituto Superiore di Sanità. In merito il professor Galli spiega che tali sequenze genetiche “sono vicine fra loro nel ramo dell’albero filogenetico del virus, successive a una sequenza isolata a Monaco“.
Il professore Galli ha poi proseguito spiegando quale sia l’origine del virus: “C’è un ramo dell’albero filogenetico -riporta Il Fatto Quotidiano- del coronavirus che comprende le cinque sequenze italiane, una finlandese, due tedesche, una messicana e una brasiliana e tutte hanno un’unica derivazione: la più vicina anche cronologicamente è quella di Monaco di Baviera. La nostra ipotesi, che comincia ad avere un’importante base di dati, è che qualcuno si sia infettato dopo quelle riunioni a Monaco con la manager arrivata da Shanghai e poi abbia portato l’infezione qui“. L’ipotesi, dunque, è quella secondo la quale il virus sia arrivato in Italia dalla Germania, dove stava già circolando.
“Siamo in grado di dire -conclude Galli, come riporta Il Fatto Quotidiano- con ogni verosimiglianza che l’epidemia in Italia, per quanto riguarda la zona rossa o gran parte di essa, derivi da questo episodio tedesco“. Per quanto riguarda l’origine primaria del Covid-2019, è stata confermata la derivazione dalla Cina.
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