Giuseppe Conte, entro venerdì ha intenzione di emanare un nuovo decreto: il Presidente ha chiesto al Parlamento 25 miliardi di euro per far fronte all’emergenza coronavirus ossia una cifra 7 volte superiore rispetto a quella da principio ponderata.
Il premier Giuseppe Conte (Getty Images)
Una cifra di 7 volte superiore rispetto a quella ipotizzata circa dieci giorni fa. Il Governo ha chiesto al Parlamento di stanziare 25 miliardi di euro per risollevare l’economia del Paese. Il fondo servirebbe e far risollevare tutti coloro che sono stati messi in ginocchio dall’epidemia. Una misura, quella che vorrebbe adottare il Governo, che andrebbe incontro alle esigenze di imprese e lavoratori.
La limitazione negli spostamenti, il fatto di dovere rimanere in casa, il timore di contrarre il Covid-2019 hanno di certo sfiancato lavoratori e aziende. Per far fronte alle loro disperate richieste di aiuto, il Governo ha chiesto al Parlamento lo stanziamento di 25 miliardi di euro.
Stando a quanto riporta Il Fatto Quotidiano, il Premier Giuseppe Conte ha comunicato quanto poc’anzi riferito nella conferenza stampa tenutasi dopo il Consiglio dei Ministri di questa mattina. Un fondo quello dei 25milione che qualora venisse concesso non sarebbe immediatamente spendibile, ma sarebbe dilazionato nel tempo. Numerosi gli scetticismi nei confronti della mossa del Presidente Conte: per alcuni una manovra di questo tipo influirà negativamente sul Pil. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha, però, replicato affermando che questo è un dato incerto considerando che non si sa se i fondi verranno tutti impiegati.
Venerdì 13 marzo, riporta Il Fatto Quotidiano, potrebbe essere approvato il decreto di carattere economico tanto anelato, con lo stanziamento dei primi 12 miliardi di euro.
Il decreto che dovrebbe essere approvato il prossimo venerdì 13 marzo conterrà, riporta Il Fatto Quotidiano, numerose misure. In primo luogo, per i lavoratori, si parla dell’ampliamento della cassa integrazione e del sostegno alla liquidità. Saranno contenute anche agevolazioni fiscali e modalità di snellimento delle procedure burocratiche. Stop ai mutui prima casa fino a 18 mesi, e slittamento delle scadenze fiscali. Ma ancora, riporta Il Fatto Quotidiano, potrebbero essere varate misure relative alle difficoltà di pagare canoni di affitto. Così facendo si eviterebbe che la crisi economica abbia un impatto sui proprietari che devono pagare imposte su una rata di affitto.
L’obbiettivo primario del Governo è quello di garantire il lavoro ai cittadini e che nessuno possa perderlo. La ministra Nunzia Catalfo ha dichiarato: “Stiamo preparando – riporta Il Fatto Quotidiano– ed elaborando norme che vadano a tutela di famiglie e imprese con ammortizzatori sociali, compresa la possibilità di utilizzare il fondo salariale per le aziende da 5 a 15 dipendenti e una cassa in deroga speciale che vada a tutelare tutti i lavoratori indipendentemente dal settore cui appartengono su tutto il territorio nazionale”.
Ma non solo, pare che nel decreto saranno inserite anche misure speciale. Congedi parentali extra o voucher babysitter permetterebbero alla famiglie di gestire anche i più piccoli.
Dovrebbero essere semplificati, sul fronte appalti, anche le procedure burocratiche per rendere più agevole la ripartenza dei lavori. Uno snellimento anche nella forma, dunque.
Paolo Gentiloni, commissario agli Affari economici a Bruxelles, riporta Il Fatto Quotidiano, ha ricevuto nuove indicazioni da Roma, al fine di aumentare la richiesta di una spesa aggiuntiva per far fronte all’emergenza. Sul punto si è espresso Roberto Gualtieri. Parlando della richiesta di sforamento del deficit rispetto al livello atteso, il ministro ha fornito un quadro di quelle che potrebbero essere le ipotesi più negative e quelle più positive.
All’esito della sua conferenza, il Presidente Conte ha parlato del contatto che avrà con la Von Der Leyen. Il premier, riporta Il Fatto Quotidiano, ha affermato: “Nel corso del Consiglio Ue, è emersa nelle conclusioni finali una formula che avevo anticipato, ‘dobbiamo fare tutto quello che è necessario con tutti gli strumenti a disposizione‘. Non posso dire ‘eurobond sì o no’ ma c’è la disponibilità a valutare tutti gli strumenti necessari”. Ed ancora, ha proseguito “avrò una videoconferenza con la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen che ringrazio di cuore, si era resa disponibile anche a venire in Italia, ma io le ho detto che è in questa fase possiamo tranquillamente lavorare in collegamento”.
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