Coronavirus ora è vero: “Abbiamo valutato che il Covid-19 può essere definito come una pandemia”. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms
L’Oms dichiara la pandemia: “Abbiamo valutato che il Covid-19 può essere definito come una pandemia”. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesu. Che significa dire ai singoli Stati di fare un passo indietro ed eseguire i piani dell’Oms per impedire che il virus dilaghi. Misure che possono andare dallo stop alle attività produttive ai limiti alla circolazione anche via terra e che potrebbero essere applicate in primis nel nostro Paese, che ha il maggior numero di casi dopo Cina e Corea del Sud. Il primo a rompere il tabù, definendo quella attuale una pandemia era stato il ministro della salute tedesco. Ma anche gli esperti dell’Oms sanno che oramai si è già passati a quella che la stessa organizzazione definisce «fase sei», equivalente al «periodo pandemico». Al quale, secondo il loro stesso schema di classificazione delle epidemie, corrispondono misure per minimizzarne l’impatto e non più per bloccare la diffusione del virus, ritenuta oramai inevitabile. Una strategia pensata per impedire impennate di contagi, che mandino sotto stress i servizi sanitari.
Coronavirus, ora è vero: cosa accade intanto in Italia
In Italia si moltiplicano gli annunci di chiusure temporanee. Il gruppo Coin chiude tutti i suoi store fino al 22 marzo. I trasporti di Flixbus saranno sospesi fino al 3 aprile su tutto il territorio nazionale. Fca chiude per qualche giorno, per sanificarli e riorganizzarli, gli impianti di Pomigliano, Melfi, Cassino e Sevel. “I veneti devono capire che devono stare a casa”. E’ l’appello del governatore del Veneto, Luca Zaia, in diretta Facebook dal centro della Protezione civile regionale. “I modelli ci dicono che tra cinque giorni avremo un picco nelle terapie intensive” e che “se continuiamo così a non rispettare le regole entro il 15 aprile avremo due milioni di veneti contagiati”. Fino ad oggi, 11 marzo, “resti agli atti che la situazione della sanità, grazie ad una macchina che funziona, è sotto controllo. Però i modelli matematici ci dicono che il 15 marzo l’incremento delle terapie intensive sarà radicale.
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