Smart+working%2C+non+solo+emergenza+ma+anche+possibilit%C3%A0
yeslifeit
/2020/03/11/smart-working-emergenza-possibilita/amp/
Lifestyle

Smart working, non solo emergenza ma anche possibilità

L’Italia in piena emergenza da coronavirus si confronta con lo smark working, il lavoro a distanza, una modalità innovativa, flessibile e che dona autonomia  

smart working (pixabay)

Al tempo del coronavirus cambiano anche le modalità di lavoro. Gli uffici si chiudono e le case si riempiono. Questo non significa che il lavoro si ferma. Ci pensa lo smart working, il più conosciuto telelavoro o lavoro da remoto. Quella modalità innovativa che non presuppone la presenza fisica in ufficio ma che permette di lavorare autonomamente da casa.

Tutto questo è possibile oggi, ma in verità già da molto tempo, grazie alla tecnologia. Spesso basta avere un computer ed una buona connessione ad internet ed il gioco è fatto. A questo si unisce flessibilità e autonomia nell’organizzazione del lavoro senza che sia necessario ritrovarsi per forza, tutti allo stesso orario, in un ufficio tradizionale a timbrare il cartellino.

Di smart working nelle altre nazioni si vive da tempo ormai, con aziende che danno fiducia al proprio dipendente e che non guardano a quanto si lavora ma a come si lavora e ai risultati ottenuti. Una visione puntata al risultato e alla flessibilità piuttosto che all’ingabbiamento del lavoro in logiche rigide e standard che non appartengo più al mondo contemporaneo.

LEGGI ANCHE –> Coronavirus, la nuova vita da fare a “distanza”

Smart working, l’Italia che corre ai ripari

In Italia in queste settimane di piena emergenza da coronavirus si sta parlando molto di smart working e tantissime sono le aziende che lo hanno adattato. Per loro è stato però un ripiego, un correre ai ripari per attenersi alle misure restrittive emanate dal governo. Una modalità a cui ci si è dovuti adeguare “per forza”. Qualcosa di nuovo e forse anche macchinoso per alcuni versi per chi alla flessibilità non c’è proprio abituato. Uno sconvolgimento totale delle logiche di organizzazione del lavoro non facile da ingoiare.

Quello che viene da chiedersi è: ma perché l’Italia è sempre un passo indietro? Perché non riesce a recepire quelle che sono le potenzialità che la contemporaneità offre? Lo smark working, questo sconosciuto, è rivoluzionario e richiede in primis un cambiamento culturale dei vertici aziendali prima che quello tecnologico.

Le aziende devono imparare a fare i conti con i cambiamenti che anche il mondo del lavoro sta affrontando, primi tra tutti digital transformation e l’open innovation. Devono capire che è finito il tempo della chiusura in sé stessi e che bisogna aprirsi agli altri e alle novità.

Solo capendo questo capiranno che lo smark working non è solo una necessità in tempi di emergenza ma anche e soprattutto una possibilità, una carta importante sulla quale investire per cambiare, evolversi e migliorarsi.

LEGGI ANCHE –> Smart working: 5 consigli per lavorare a casa serenamente

 

Recent Posts

Perchè visitare una capitale Europea in primavera?

La primavera porta con sé un'atmosfera unica e magica, rendendo il momento ideale per esplorare…

10 mesi ago

Problemi di umidità: l’importanza di eliminare definitivamente la muffa sui muri

La presenza di muffa sui muri è un segnale inequivocabile di un ambiente con un…

10 mesi ago

Strumenti rivoluzionari di CapCut per rimuovere lo sfondo dai video Scholar

Nel vasto ambito dell’istruzione e del mondo accademico, gli studiosi svolgono un ruolo fondamentale nel…

11 mesi ago

Ho i denti sensibili: cosa posso fare?

Nel corso del tempo non è raro ritrovarsi a dover far fronte a qualche forma…

11 mesi ago

Montascale per anziani, perché è importante conoscere i (reali) benefici

Quanto sono importanti i montascale per anziani e perché è fondamentale approfondire i benefici? Iniziamo…

12 mesi ago

Rimedi per naso chiuso: cosa c’è da sapere sui decongestionanti nasali

Le temperature sono scese da poco ma tutti prima o poi sappiamo che ci troveremo…

1 anno ago