Coronavirus, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia: ecco la differenza con la definizione di epidemia
L’emergenza coronavirus ha ormai superato i confini nazionali dell’Italia, estendendosi anche a numerosi paesi europei. Nella nostra penisola continuano le misure d’urgenza, che probabilmente, visto l’aumento vertiginoso dei contagi, si vedranno a breve anche all’estero. E cioè in paesi come Francia, Spagna, Germania, ma anche Inghilterra e Stati Uniti dove l’entità della situazione è stata finora sottovalutata. L’allarme scatta anche in considerazione dei numerosi casi riscontrati nel mondo dello sport, a qualsiasi livello e senza distinzione di nazionalità. Non a caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato lo stato di pandemia e non più di semplice epidemia.
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Ma che cosa significa il termine pandemia e qual è la differenza esatta con la precedente definizione? Rifacendoci all’enciclopedia Treccani, l’epidemia è una “manifestazione collettiva d’una malattia (colera, influenza ecc.), che rapidamente si diffonde fino a colpire un gran numero di persone in un territorio più o meno vasto in dipendenza da vari fattori, si sviluppa con andamento variabile e si estingue dopo una durata anche variabile”. La pandemia, invece, è una “epidemia con tendenza a diffondersi rapidamente attraverso vastissimi territori o continenti”. Per i parametri dell’Oms, in particolare, la pandemia deve rispondere a questi tre ‘requisiti’: 1) si è diffusa tra persone; 2) ha provocato morti; 3) si è diffusa a livello globale. Caratteristiche che il Covid-19 rispetta nella sua totalità. In merito, l’Oms ha espresso il seguente parere: “Pandemia non è una parola da usare a cuor leggero. È una parola che, se usata a sproposito, può causare paura irragionevole, o accettazione ingiustificata di una battaglia persa, portando a sofferenze e morti non necessarie. Descrivere la situazione come pandemica non cambia la valutazione dell’OMS del pericolo posto da questo coronavirus. Non cambia quello che stiamo facendo e quello che i Paesi dovrebbero fare. Non abbiamo mai visto una pandemia da coronavirus prima d’ora, ma neanche una pandemia che può essere controllata allo stesso tempo”.
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