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Se pensiamo di essere infetti non compiamo questo gesto

Congelare cibi quando si potrebbe essere stati infettati da nuovo coronavirus potrebbe essere molto rischioso: il Covid-19, pur in assenza di specifiche ricerche in merito, potrebbe sopravvivere al freddo.

(Getty Images)

Sulla resistenza del Covid-19 al freddo non sono state effettuate specifiche ricerche. Gli esperti si attengono a studi già effettuati su appartenenti alla stessa famiglia ossia a quella del coronavirus. Il professor Antonello Paparella ha spiegato cosa è stato scoperto sulla MERS e la sua vitalità a temperature fredde.

Covid-19, studi sulla MERS porterebbero a ritenere che i coronavirus possono resistere a lungo con il freddo

Coronavirus (Getty Images)

Il Professor Antonello Paparella, ordinario alla facoltà di Microbiologia alimentare all’università di Teramo, ha parlato di quella che potrebbe essere la vitalità del Covid-19 a basse temperature. Più precisamente l’esperto, rilasciando un’intervista a Il Fatto Alimentare, ha spiegato come si sono comportati i virus appartenenti alla stessa famiglia. In frigorifero, riporta Il Fatto Quotidiano, la MERS è in grado di sopravvivere 72 ore a 4°C.  Con temperature addirittura sotto lo 0 riuscirebbe a vivere per oltre due anni.

Non è stato dimostrato scientificamente se anche il Covid-19 abbia la stessa resistenza della Mers ma è presumibile che il loro andamento possa essere il medesimo. Orbene, è possibile ritenere che se si è contagiati e si manipola del cibo, dopodichè lo si ripone in congelatore, quest’ultimo potrebbe rimanere “infetto” per lungo tempo.  Il virus, infatti, continuerebbe a rimanere vivo sulla superficie.In ogni caso, pur non essendovi state ricerche specifiche in merito alla vitalità del virus sui cibi, Antonello Paparella ha consigliato: “Questo significa – riporta Il Fatto Alimentare – tenere separati gli alimenti cotti e crudi durante la conservazione: in frigorifero la verdura deve restare nel suo cassetto, carne e pesce crudi in contenitori a tenuta e gli alimenti cotti in recipienti coperti. Senza dimenticare di usare, dopo la cottura, utensili diversi da quelli impiegati – prosegue il professore– per gli alimenti crudi e di lavare accuratamente le mani prima e dopo la preparazione”.

In un rapporto del 21 febbraio, riporta Il Fatto Quotidiano, è stato l’Oms a consigliare di prestare attenzione alla manipolazione dei cibi crudi, soprattutto alla circostanza che questi possano venire a contatto con quelli già cotti.

Leggi anche —> Coronavirus, paura che il cibo non basti: cosa è accaduto nei supermercati

(Getty Images)

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