Coronavirus, guarito racconta “la doccia più bella della sua vita”

Coronavirus, parla il medico guarito: “Ero ricoperto di micro vescicole, perdi gusto e olfatto”. Ecco il suo racconto dopo la malattia

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Angelo Valerio Marzano, 57 anni, dermatologo del Policlinico di Milano, è stato dimesso ed è tornato a casa. L’uomo è stato il primo caso di Coronavirus noto nel capoluogo lombardo. Dopo il travaglio di 16 lunghi giorni, il dottore è guarito ma deve rimanere in isolamento. “Ho festeggiato da solo, ovviamente, e in maniera sobria perché ero ancora in ripresa – spiega – Ma ricordo il momento più bello: la prima doccia quando sono rientrato a casa – esclama – La doccia più bella della mia vita“. Il medico si è ammalato il 23 febbraio, proprio quando il 38enne in condizioni gravi a Codogno, manifestava all’Italia la presenza del Covid-19. “L’incertezza è una grossa fonte di preoccupazione e di stress estremo: non poter prevedere quale sarà l’andamento della Covid-19″ racconta Marzano.

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Coronavirus, l’esperienza del dermatologo

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Angelo Marzano, ormai in via di guarigione, racconta la sua esperienza. I sintomi sono quelli comuni: febbre, tosse, naso che cola. “Poi ho avuto due momenti critici – ha spiegato il dottor Marzano – Il primo intorno a martedì 25 febbraio: un’iperproduzione di citochine, molecole infiammatorie, a cui si lega un rialzo termico”. Un altro momento critico è stato quando è subentrata un’interstiziopatia polmonare, anche se non erano evidenti grossi sintomi respiratori. Inoltre Marzano ha riscontrato un effetto della malattia molto raro: l’esantema al tronco, cioè aveva la pelle ricoperta di micro-vescicole che nel giro di una settimana sono scomparse. “Colpisce, comunque, l’estrema variabilità della risposta dell’organismo a questa infezione, spetta ai virologi indagare il perché”. Ha spiegato il dermatologo. Probabilmente il medico ha contratto il virus durante uno dei suoi ultimi viaggi in Germania. “E non è escluso che io possa essermi infettato proprio in territorio tedesco. Non lo sapremo mai – svela – Certo, pochi giorni dopo la compagnia aerea Lufthansa mi ha comunicato via email che due file davanti a me c’era una persona infetta”.

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