Secondo uno studio, condotto da alcuni esperti, i ghiacciai si stanno sciogliendo sei volte più velocemente rispetto agli anni ’90. Circostanza che potrebbe causare dei gravi danni al pianeta.
Uno studio dell’università britannica di Leeds ha esaminato i ghiacci dei poli, dimostrando che quest’ultimi si stanno sciogliendo ad una velocità molto elevata. Secondo i dati raccolti dagli esperti la velocità di scioglimento dei ghiacciai sarebbe di sei volte superiore rispetto a quella registratasi negli anni Novanta. A questa analisi si aggiungerebbero i dati anche raccolti dai satelliti. Questi hanno registrato una perdita di 6.400 miliardi di tonnellate di ghiaccio in Antartide e Groenlandia.
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Il cambiamento climatico, l’inquinamento e l’eccessiva deforestazione a livello globale stanno sempre più portando allo scioglimento dei ghiacciai posti ai poli della Terra. Questo terribile fenomeno è costantemente in crescita e rischia di causare gravi danni al pianeta. Secondo i dati raccolti da uno studio condotto dai ricercatori dell’università britannica di Leeds, come riporta Repubblica, la velocità con cui i ghiacciai ai poli si stanno sciogliendo è di ben sei volte superiore rispetto a quella che si era registrata negli anni Novanta.
Accanto a questi drammatici dati, si aggiungono quelli raccolti dai satelliti che indicano una perdita di ghiaccio pari a 6.400 nei ghiacciai dell’Antartide e della Groenlandia che ha portato il livello mondiale dei mari a salire di quasi 18 millimetri. Come riferisce la redazione di Repubblica, la ricerca in questione sarà pubblicata sulla rivista Nature con la collaborazione internazionale di Imbie (Ice Sheet Mass Balance Intercomparison Exercise e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Lo studio, supportato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dalla Nasa, ha ricostruito quelle che sono le variazione dei ghiacciai siti in Antartide e Groenlandia, grazie ai dati dei satelliti, in un periodo compreso tra il 1992 e il 2018.
Nel dettaglio la ricerca ha fatto emergere che nel mare sono finiti nell’ultimo decennio un totale di 475 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno, ovvero quasi sei volte rispetto agli anni ’90, quando il livello di fusione era di 81 miliardi di tonnellate. Uno scenario che secondo gli esperti rappresenta quello “più pessimistico fra quelli elaborati“. Secondo l’Ingv, come riporta Repubblica, nel caso in cui questo andamento dovesse essere confermato le previsioni di aumento del livello del mare di 53 centimetri per il 2100 potranno arrivare anche a 70 centimetri. Quest’ultimo dato potrebbe esporre, dunque, 40 milioni di persone al rischio di un’inondazione costiera alla fine del secolo in corso.
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