Alla domanda ‘Coronavirus come nasce’ rispondono alcuni scienziati, ed il WWF in particolare. Emerge un aspetto che appare decisivo.
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Uno studio presentato dal WWF cerca in qualche modo di risalire alle possibili origini del Coronavirus. E riguarda il collegamento definito decisivo tra l’alterazione degli ecosistemi e la distruzione di ambienti e foreste con quella che è la diffusione di pandemie.
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Il report del Word Wildlife Foundation ha il titolo emblematico ‘Pandemie, l’effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi – Tutelare la salute umana conservando la biodiversità’. E calca la mano sull’azione nefasta e devastatrice dell’uomo sulla natura. Tra le conseguenze c’è anche l’insorgere di malattie anche gravi e di pandemie come quella attualmente in corso a causa del Coronavirus. E tutto questo porta anche allo stravolgimento dei moderni sistemi economici, sociali e culturali. Gli scienziati hanno riscontrato dei punti in comune tra questa epidemia da Covid-19 e quelle passate che riguardano Ebola, Aids, Sars, influenza aviaria e suina.
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Coronavirus, con tutta probabilità è nato così
Alcune delle quali sono in atto a tutt’oggi. Si tratta di catastrofi ascrivibili nell’ambito delle cosiddette ‘zoonosi’. Ovvero malattie trasmesse all’uomo dagli animali e che derivano da comportamenti sbagliati da parte dell’umanità stessa. Come ad esempio deforestazione, commercio illegale di animali e quant’altro. Ad esempio l’Ebola è sorta proprio così, a causa dello spillover (‘salto interspecifico’), cioè del salto di un agente patogeno da una specie ospite (un animale) all’uomo. Un qualcosa che avviene a causa della devastazione degli ecosistemi. Sempre gli studiosi ritengono che il Covid-19 abbia tratto origine dai pipistrelli ma con il forte contributo dei pangolini.
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La colpa è soltanto nostra
Quest’ultimi sono dei mammiferi di piccole dimensioni, che si dividono in otto razze. Non a caso tutte a rischio estinzioni, in quanto rappresentano la specie animale più contrabbandata al mondo. Stime recenti confermano come il 75% delle malattie che colpiscono l’uomo siano imputabili a zoonosi, e quindi vengano trasmesse dagli animali. Il cui commercio illegale contribuisce ad alimentare tutto ciò. Lo stretto contatto di specie selvatiche con gli umani favorisce lo spillover e quindi le pandemie, nel peggiore dei casi. La sensazione è che sia accaduto proprio questo con il sorgere e poi il diffondersi del Coronavirus. Gli ecosistemi da parte loro contribuiscono a contenere la diffusione delle malattie infettive. Distruggerli od alterarli rompe questi equilibri e comporta un aumento di rischi notevole. Ed anche l’urbanizzazione incontrollata è un altro punto negativo che favorisce ad esempio il proliferare di zanzare o di altre specie viventi in grado di veicolare dei virus.
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?Un nuovo report del #WWFItalia cerca di spiegare come la #pandemia che sta sconvolgendo le nostre vite sia anche la conseguenza dell’impatto dell’uomo sugli #ecosistemi, scoprilo QUI ▶️ https://t.co/zu2Y72Hhsu#coronavirus #covid_19italia #COVID19 #Salute pic.twitter.com/WmxyUTyXUE
— WWF Italia (@WWFitalia) March 14, 2020