Coronavirus, via al test sull’uomo per un vaccino: “Sarà iniettato a dei volontari”

Covid-19, al via negli Stati Uniti il primo vaccino sull’uomo: somministrato a un volontario a Seattle. Ci vorranno 18 mesi per i risultati definitivi.

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(Getty Images)

Il coroanvirus è ormai un’emergenza mondiale e non solo italiana. In Italia, si combatte contro il Covid-19 ormai da settimane, ma ora, l‘emergenza riguarda non soltanto l’Europa, ma il resto del mondo. Una cura ancora non c’è ma dagli Stati Uniti arriva la notizia del primo test su un vaccino somministrato all’uomo.

Covid-19, primo testo sull’uomo: serviranno 18 mesi per i risultati definitivi

Come fa sapere La Repubblica, negli Stati Uniti, sarebbe stato messo a punto un vaccino che è stato somministrato già sull’uomo per i cui risultati definitivi, però, sarò necessario aspettare 18 mesi. I ricercatori statunitensi, come si apprende dalla Associated Press, hanno somministrato il vaccino anticoronavirus ad un volontario di Seattle, una delle zone più colpite dall’emergenza negli Stati Uniti.

Gli scienziati, però, fanno sapere che il vaccino, qualora funzionasse, non sarà subito disponibile. Serviranno, infatti, 18 mesi per avere i risultati definitivi e per capire se possa realmente bloccare la pandemia, ormai dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In Italia e nel mondo, nel frattempo, aumenta il numero dei contagiati e delle vittime. Per quanto riguarda l’Italia, in base all’ultimo bollettino della Protezione civile, si contano 23mila i contagi, con 2.158 vittime, (349 in più rispetto a domenica). I guariti sono 2.749, 414 in più di ieri.

Nel mondo, invece, secondo l’ultimo bollettino della John Hopkins University, i contagiati sono 87mila mentre i decessi sono 3.241 superando anche quelli della Cina. Proprio dagli Stati Uniti, il presidente Trump lancia l’allarme:

“La pandemia in Usa potrebbe finire a luglio, ad agosto, ma se facciamo un ottimo lavoro. Siamo ad un punto critico in questo Paese, siamo dove l’Italia era due settimane fa in termini di numeri. Se si guarda alle proiezioni, ci sono tutte le possibilità di diventare come l’Italia”, ha ammesso il presidente Usa.

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