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Cura al coronavirus, c’è una speranza: le parole del dottore del Pascale di Napoli

(foto dal web)

Cura al coronavirus, il farmaco sperimentato a Napoli comincia a dare segnali positivi. Ecco le parole di un medico del Pascale. 

Il Coronavirus continua a mettere in ginocchio l’Italia. Stando all’ultimo bollettino del commissario per l’emergenza Borrelli, i casi positivi sono 23.073: tra ieri e oggi ci sono stati 349 nuovi decessi. La Protezione Civile ha anche comunicato che si registrano 2.749 guariti, 414 in più rispetto alla giornata di ieri. Gli scienziati sono al lavoro per trovare cure efficienti e vaccini per contrastare il covid-19. Per il vaccino, i tempi potrebbero essere alquanto lunghi. Per questo motivo i medici stanno iniziando a sperimentare alcune cure. Gli ospedali, soprattutto al nord Italia, stanno affrontando una pressione senza precedenti e i posti per la terapia intensiva iniziano a mancare. Al Cotugno di Napoli si è sperimentato un farmaco usato fino ad oggi per l’artrite reumatoide. I pazienti ricoverati nell’ospedale del capoluogo campano sono stati trattati con il Tocilizumab. L’agenzia italiana del farmaco ha dato l’ok per sperimentare il Tocilizumab anche in altri ospedali. Il dottor Paolo Ascierto del Pascale di Napoli ha rilasciato alcune dichiarazioni per fare il punto della situazione.

Leggi anche –> Coronavirus, le ultime statistiche sul farmaco anti-artrite 

Cura al coronavirus, le parole del dottor Ascierto

Paolo Ascierto ha spiegato la situazione ai microfoni del Corriere della Sera. Il direttore dell’unità di Immunologia clinica dell’Istituto per tumori Pascale ha svelato le funzioni del Tocilizumab. “Questo farmaco diventa utile quando siamo in presenza di casi in cui riscontriamo polmonite severa e alti livelli di una specifica proteina che si chiama interluchina 6. In totale abbiamo trattato una decina di pazienti, tra terapia intensiva e sub-intensiva. C’è stato un decesso, ma da tutti gli altri stiamo ricevendo risposte incoraggianti. Per uno dei ricoverati in terapia intensiva siamo prossimi all’estubazione. Mentre uno dei pazienti che non era ancora in rianimazione, dopo il trattamento non ha avuto bisogno dell’ossigeno”. Il medico ha anche dichiarato che il farmaco dà risultati nell’arco di 24-48 ore. L’emergenza, al momento, continua ad aggravarsi e i posti per la terapia intensiva iniziano a diminuire giorno dopo giorno: la speranza è che questa cura si riveli efficace.

Leggi anche –> Coronavirus, protezione civile: i dati di contagi, decessi e guarigioni 

Coronavirus, farmaci a rischio esaurimento scorte (foto dal web)

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