Coronavirus, da Napoli tutta la verità sul farmaco anti-artrite

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Tutta la verità sul farmaco Tocilizumab: sembra uno scioglilingua ma è la speranza attuale per fermare la prepotenza del Covid-19

Il farmaco Tocilizumab, sembra uno scioglilingua ma è la speranza attuale per fermare la prepotenza del Covid-19. Non è ancora certo che possa essere lo strumento giusto perchè mancano ancora certezze scientifiche definitive. Ci sono solo dei miglioramenti su molti pazienti. Ne ha parlato per fare chiarezza il Dirigente Medico della UOC di Pneumologia dell’Azienda Ospedaliera Cardarelli di Napoli, Christian Russo: “Non esistono evidenze scientifiche consolidate sull’utilizzo del farmaco Tocilizumab. Esso – afferma a Area Napoli – viene infatti adoperato “off label”, cioè al di fuori delle indicazioni presenti in scheda tecnica. Pare stia dando risultati incoraggianti nei pazienti molto compromessi. Per cui l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha iniziato una valutazione della sua efficacia anche sulla scorta dei dati provenienti dalla Cina. I risultati dovrebbero essere pronti nel giro di 7-10 giorni. La azienda che produce il farmaco si è resa disponibile a distribuirlo gratuitamente. Credo che questo gesto vada sottolineato in un mondo in cui le grosse multinazionali del farmaco. Queste sono troppo spesso bersagliate dall’opinione pubblica. Spesso ingiustamente, a mio modesto avviso”.

Tutta la verità sul farmaco: le differenze regionali

Il Dottor Russo ha poi aggiunto: “In Italia non esiste più un Sistema Sanitario Nazionale unico, ma tanti Sistemi Sanitari Regionali. Che la Lombardia, come l’Emilia o la Toscana, siano modelli sanitari virtuosi da cui altre regioni hanno tratto spunto, è un dato di fatto. Tuttavia io sto seguendo da vicino ciò che in Campania il governatore De Luca sta realizzando. Ho lavorato due anni in Puglia e posso testimoniare che anche lì vige un’organizzazione sanitaria di assoluto livello. Discorso a parte va fatto per il personale Medico ed infermieristico. Le scuole mediche meridionali, quella Napoletana e quella Salernitana su tutte, non hanno nulla da invidiare a quelle settentrionali. Questo è stato confermato negli scorsi anni in cui, per il blocco delle assunzioni nella nostra regione, molti Medici ed infermieri emigravano non avendo alcun problema di “confronto” con i colleghi del Nord. In ogni caso, spero che le misure messe in atto per arginare i contagi ci permettano di non trovarci affatto nelle condizioni dei colleghi lombardi”.

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