Donald Trump avrebbe offerto una considerevole somma di denaro ad un’azienda tedesca che sta sviluppando il vaccino contro il coronavirus.
Neanche in un momento come questo, dove migliaia di persone stanno perdendo la vita, la peggior indole umana riesce a fare un passo indietro. Tra morte e sofferenza, striscia l’avida speculazione. Nel piccolo si è notato con il rialzo esorbitante dei prezzi di mascherine e gel sanificanti. Nel grande, invece, il quadro è ancor più drammatico. Pare infatti, che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump abbia fatto una cospicua offerta ad un’azienda farmaceutica tedesca, la CureVac, che si sta occupando dello sviluppo del vaccino per il coronavirus. L’obiettivo? Fare in modo che il Paese a Stelle e Strisce ne detenga l’esclusiva.
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Coronavirus, Trump vuole acquistare il vaccino: netto rifiuto dell’azienda tedesca
Avrebbero potuto accettare l’offerta, avrebbero potuto guadagnarci abbastanza, eppure hanno rifiutato. La CureVac, azienda tedesca che si sta occupando della creazione del vaccino contro il coronavirus ha rigettato di netto l’offerta d’acquisto avanza da Donald Trump. Il Presidente degli Stati Uniti avrebbe messo sul piatto una cospicua somma di denaro per acquistare il “pacchetto completo” ed accaparrarsi così l’esclusiva sul prodotto finale. Ma in un momento tragico come quello attuale, fortunatamente c’è ancora chi possiede un briciolo d’umanità.
Stando a quanto riporta La Repubblica, la CureVac, che opera a stretto contatto con l’istituto pubblico di ricerca Paul-Ehrlich, avrebbe ricevuto dal Tycoon secondo alcune indiscrezioni un miliardo di euro. Il top manager dell’azienda, Christof Hettich, ha commentato l’offerta con parole trancianti: “Vogliamo sviluppare un vaccino per tutto il mondo e non per singoli Paesi“.
Ma Trump non sarebbe stato l’unico a voler acquistare il vaccino. Anche Angela Merkel si sarebbe adoperata per entrare in trattativa con l’azienda. Una questione di così vitale importanza per la Germania che potrebbe condurre a far rientrare l’azienda farmaceutica in quelle questioni cosiddette di “sicurezza nazionale“. Una possibilità di estendere oltre alla difesa ed al settore dell’energia il suo ambito applicativo dettato da ultime contingenze. Ed infatti, dopo gli anni di interconnessioni e scambi di notizie con la Cina, la Germania ha deciso di poter intervenire su quelle aziende che ritiene vitali per lo sviluppo del Paese. Di conseguenza, quindi, facendo divenire una società questione di “sicurezza nazionale” ne bloccherebbe la possibilità di consentire scambi economici con altri Paesi.
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