Vaccini, prima sperimentazione sugli animali per il coronavirus Sars-Cov2 progettato in Italia dell’azienda Takis. Avvio in settimana
Via alla sperimentazione sugli animali del vaccino contro il coronavirus Sars-Cov2 progettato in Italia dell’azienda Takis. I test, il cui avvio è previsto in settimana, sono autorizzati del ministero della Salute e sono i primi del genere in Europa, ha detto all’ANSA l’amministratore delegato dell’azienda, Luigi Aurisicchio. Sono il primo passo, ha aggiunto, per portare il vaccino all’uso umano.
Vaccini, prima sperimentazione: il parere generale dell’esperto
Ecco il parere di Roberto Burioni, noto medico, accademico e divulgatore scientifico italiano, sui vaccini: “Sappiamo che tra il momento del contagio e il momento in cui si sviluppa la malattia passano dei giorni (da 6 a 10).
Queste persone possono aver contagiato altri perché il virus è molto contagioso.
Quel che sappiamo con certezza è che anche prima di sviluppare i sintomi il paziente può trasmettere la malattia. Cosa bisogna fare? L’arma è una sola: l’isolamento. Dobbiamo fare di tutto perché questa malattia non si diffonda perché senza alcun intervento un paziente ne infetta altri due. Molto presto si arriverebbe a numeri molto alti. Alla luce di ciò bisogna fare in modo che chi è a rischio di contrarre questa malattia venga isolato: dobbiamo farcene una ragione perché così è. Vi spiego cosa dice la rivista scientifica più importante al mondo.
In quei giorni era stata bene: cosa succede il 24 gennaio? Un partecipante che era stato a quei meeting si ammala di Coronavirus. Noi non sappiamo se ne ha contagiati uno, due o tre. Di certo ne ha contagiato uno, questo è il particolare spiacevole di questo virus. Si sta lavorando per avere un vaccino, ma non lo avremo in tempi brevi: ci vorrebbero anni, rassegniamoci al fatto che dobbiamo combatterlo con le armi che abbiamo. Non dobbiamo avere alcun panico, non c’è alcun rischio. Ci sono due persone che sono state chiuse allo Spallanzani e chi ci è venuto a contatto è già stato identificato. Questo è già un isolamento, sono a casa loro e gli è stato detto di restare nelle loro stanze senza contatti.Devono preoccuparsi le autorità, noi non dobbiamo temere il contagio. Non c’è nessun motivo di lamentarsi o tantomeno di discriminare i cinesi“.
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