Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si presenta sconfortato in conferenza e annuncia il bollettino di guerra della giornata
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si presenta sconfortato in conferenza e annuncia il bollettino di guerra della giornata. “Quello del Veneto è un bollettino di guerra. Non avrei mai pensato che ogni giorno un amministratore dovesse leggere il numero dei morti: 115 morti non sono i morti di una semplice influenza, questi cittadini se non fossero stati contagiati dal coronavirus, non sarebbero in questa lista e a me poco importa fare le differenza tra ”con coronavirus, o ‘da’ coronavirus”. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso della quotidiana conferenza stampa nella sede della Protezione Civile a Marghera. “Questo – ha ribadito – è un bollettino di guerra, i dati non ci fanno sorridere. Abbiamo 10 mila persone in isolamento fiduciario – ha annunciato – 771 ricoverati, 80 più di ieri, il che significa un ospedale provinciale interamente dedicato a ricoverati. Nelle terapie intensive abbiamo 209 persone che sono numeri che normalmente si hanno in ‘tempo di pace’, numeri di base quando abbiamo da gestire solo le terapie intensive ordinarie e non in tempi di coronavirus”.
Bollettino da guerra in veneto: ecco il picco
Il presidente veneto ha anche avudo modo di ritornare sulla presunta data del picco prevista. Un riferimento importante per capire a che punto sono. “Il 15 aprile – ha detto ancora – è la data in cui i modelli matematici ci danno il picco massimo di stress della sanità del veneto. E’ il massimo della turbolenza, quella per cui, se fossimo in volo molti passeggeri inizierebbero a temere seriamente di precipitare. Se i veneti non si mettono in testa di restare a casa a fine mese andremo in overbooking con le terapie intensive”.
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