Mattia, il 38enne di Codogno e “paziente 1” del Covid-19 in Italia, potrebbe essere dimesso nei prossimi giorni così da assistere alla nascita della figlia.
Una lunga battaglia di un mese che presto potrà concludersi, quella di Mattia, il ragazzo di 38 anni individuato come il “paziente 1” ed il primo caso di coronavirus in Italia. Il 38enne di Codogno era risultato positivo al tampone per il Covid-19 lo scorso 20 febbraio dopo essersi presentato in ospedale con i sintomi di quella che si credeva fosse una polmonite. Ricoverato nel nosocomio in provincia di Lodi, le condizioni di Mattia si sono aggravate ed i medici hanno disposto il trasferimento al policlinico San Matteo di Pavia, dove è rimasto ricoverato in terapia intensiva sino allo scorso 9 marzo. Adesso, salvo complicazioni, ad inizio settimana potrebbe tornare a casa e riabbracciare la moglie, incinta di 8 mesi, ed i suoi cari. Mattia che ha rivisto la coniuge dopo settimane, ma solo attraverso un vetro.
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Salvo complicazioni o sorprese, Mattia, il primo caso di coronavirus in Italia, potrebbe lasciare l’ospedale all’inizio della prossima settimana, forse già tra lunedì e martedì prossimo. Secondo i medici che lo hanno preso in cura da settimane, le condizioni del giovane 38enne di Codogno sono migliorate e presto potrà essere dimesso per riabbracciare la moglie, che a breve darà alla luce una bambina. Un evento a cui Mattia potrà assistere, il suo unico desiderio da quanto è entrato in ospedale perché colpito dal virus che sta mettendo in ginocchio il nostro Paese. “L’ unico desiderio che ho – ha affermato Mattia, come riporta Tgcom24– è potere assistere alla nascita di mia figlia. I dottori mi assicurano che ce la farò“.
Il calvario di Mattia era iniziato il 18 febbraio scorso, quando si era presentato all’ospedale di Codogno con i sintomi di una lieve polmonite ed i medici lo hanno rimandato a casa. Qualche ora dopo, il 38enne si è aggravato ed è tornato presso il nosocomio del lodigiano, dove la moglie ha riferito di una cena tra il coniuge ed un imprenditore cinese. Il 20 febbraio la drammatica conferma: Mattia è il primo caso di coronavirus in Italia. I medici dispongono il trasferimento al policlinico San Matteo di Pavia, dove è rimasto in terapia intensiva sino allo scorso 9 marzo.
Da giorni le sue condizioni sono in via di miglioramento e giovedì ha rivisto per la prima volta, ma solo attraverso un vetro, la moglie incinta, anch’essa contagiata dal virus e guarita. Una storia a lieto fine quella di Mattia, dato che, salvo complicazioni, tra qualche giorno potrà riabbracciare la sua famiglia e veder nascere sua figlia.
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