Al tempo del coronavirus gli episodi di smart working di coppia non sono rari. Ecco alcuni consigli su come lavorare in casa in modo efficace anche con la presenza del partner
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Stare a casa è il nuovo imperativo che scandisce la vita ai tempi del coronavirus. Questo non implica però abbandonare il lavoro. Per quelle professioni che possono essere svolte anche in remoto si è attivato già da diversi giorni lo smart working. La possibilità di lavorare in remoto da casa ha i suoi pregi e difetti. Quando si è da soli è comodo oltre che innovativo ma in tempi di quarantena non sempre è facile.
La situazione si complica infatti quando bambini e ragazzi scorrazzano per la casa o quando si vive insieme al proprio partner. Non tutto è così semplice. In linea generale e forse per i primi tempi l’idea poteva essere anche allettante, ma in verità per molti non è affatto così.
Stare nello stesso ambiente per giorni e settimane intere non è idilliaco come si può immaginare. Passare lunghe giornate insieme al proprio amore è stato il sogno di una vita. Non se si è costretti a lavorare. Seppur da casa è necessaria concentrazione e attenzione, senza troppe distrazioni che interrompono il flusso dei pensieri e del lavoro in sé. È importante essere produttivi.
Continue interruzioni, magari per futili motivi o perché sentiamo l’atro lavorare e ci disturba, non è il massimo.
Ma anche con lo smart working di coppia bisogna tenere i nervi saldi. Ecco alcuni piccoli consigli su come organizzare la giornata lavorativa con il partner a casa senza cercare di “scoppiare”.
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Smart working, i consigli per il rispetto reciproco
In questi giorni di quarantena non è sempre facile lavorare da casa, soprattutto quando si tratta di smart working di coppia. Essere entrambi a casa con il proprio partner, che esso lavori oppure no, non è il top. Ma bisogna pure adattarsi e rispettarsi reciprocamente. Come fare? Ecco alcuni consigli per organizzare la giornata e lavorare in modo tranquillo.
La prima regola è quella di mantenere l’orario standard di lavoro con ritmi e pause simili a quando si è in ufficio. Affianco a questo anche il rispetto del programma della giornata con le liste delle chiamate da fare. È importante che tutto questo venga comunicato anche al partner perché sappia i ritmi e gli orari che scandiranno la giornata lavorativa. E di conseguenza anche lui potrà organizzare la sua se è a casa che non lavora.
Al contrario, invece, se anche per lui è attivo lo smart working bisognerà organizzarsi sia con gli spazi, creando una sorta di doppio ufficio in casa ed incastrare gli impegni.
Consigliato è anche stabilire, insieme, delle pause rigenerative. Alla fine dei conti questo lo si anche in ufficio. Un piccolo break durante il quale ci si ritrova con i colleghi. Ora il collega è il proprio partner e una pausa farà bene ad entrambi. Servirà anche per aggiornarsi sul programma in modo da non danneggiare la produttività di nessuno.
E sempre nel rispetto dell’altro è essenziale ricordare che quando la propria giornata lavorativa è finita non ci si può prendere il lusso di fare quello che si vuole. Non è detto che sia terminata anche quella del partner.
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