Piero Angela rammenta i tempi della guerra a questo periodo difficile per il paese e osserva quanto per alcuni italiani trasgredire è un piacere
Piero Angela rammenta i tempi della guerra a questo periodo difficile per il paese e osserva quanto per alcuni italiani trasgredire è un piacere. Inoltre, l’intellettuale consiglia agli italiani di conservare memorie di questo momento.
“C’è chi dice che l’emergenza Coronavirus sia una vera e propria guerra. “E’ completamente diverso. Io la guerra l’ho vissuta, quando è finita avevo 17 anni. Ho vissuto tantissimi bombardamenti sulla popolazione civile, non si mangiava, ho fatto una fame terribile, si viveva da sfollati fuori dalla città”. Così Piero Angela, 91 anni, uno dei più grandi divulgatori contemporanei, commenta l’emergenza sanitaria in corso nel Paese in occasione di un’intervista rilasciata a ‘Un Giorno da Pecora’, la trasmissione di Rai Radio1 condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.
Per gli italiani trasgredire è un piacere
E’ noto che il governo ha imposto agli italiani misure restrittive per contenere il contagio. “Che consiglio darei agli italiani chiusi in casa in questo momento? Alle persone anziane, ma non solo, direi di approfittare di questo periodo per scrivere la storia della loro vita, di creare questo documento prezioso che poi resterà per sempre nella loro famiglia. Io sarei felice di avere oggi un diario o un racconto dei miei nonni o bisnonni: le radici sono sempre importanti”. Eppure alcuni italiani ancora non osservano appieno le direttive dell’ultimo decreto emanato dal premier Conte. “Perché sono indisciplinati per natura, la trasgressione è quasi un piacere. Poi certamente tutti hanno le loro piccole e grandi esigenze”. Ma Angela che cosa sta facendo in questo periodo di isolamento forzato casalingo? “Sto rileggendo i miei libri perché dovrebbero uscire in una collana dopo l’estate, e dunque devo aggiornarli e farne una prefazione. E poi, avendo tempo libero, ho ripreso a suonare il pianoforte”. E poi si dedica alla musica: “E ho intenzione di fare un disco, sia con me da solo al piano sia col jazzista Dino Piana, che faceva parte del gruppo con Basso e Valdambrini, tra le più famose formazioni jazz italiane al mondo”. Infine qualche videochiamata con i parenti, come il figlio Alberto: “Lo sento spesso. Le videochiamate sono una grande risorsa e noi siamo una famiglia molto unita, abbiamo un ottimo rapporto”.
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