Secondo alcune analisi da parte degli esperti, l’epidemia da Covid-19 ed il conseguente blocco del traffico e delle attività produttive ha ridotto l’inquinamento atmosferico e di CO2.
Il nuovo coronavirus ha stretto la morsa sull’Italia, ma sono ben 169 su un totale di 206 riconosciuti dall’Onu i paesi in cui si sono registrati casi di contagio. L’epidemia ha costretto diverse nazioni, tra cui l’Italia, ha diramare misure di contenimento drastiche. Tali misure, nonostante abbiano radicalmente cambiato le abitudini dei cittadini, sembrano aver portato dei benefici al pianeta. A dimostrarlo sono le immagini satellitari della Nasa e dell’Esa (Agenzia spaziale europea) che mostrano una notevole diminuzione dell’inquinamento atmosferico e di CO2 in diverse aree del mondo, soprattutto sull’Italia e sulla Cina.
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Covid-19, l’epidemia ed il blocco delle attività riducono l’inquinamento atmosferico e di CO2
Una drastica riduzione dell’inquinamento atmosferico e di CO2, questo è quanto avrebbe portato la diffusione del coronavirus in vari stati del pianeta, costretti a ridurre le normali attività produttive per contrastare l’epidemia. A dimostrarlo sarebbero, come riporta la redazione dell’Agi, le immagini raccolte dai satelliti della Nasa e dell’Esa (Agenzia spaziale europea), le quali evidenziano un netto calo delle emissioni di biossido di azoto, tra gennaio e febbraio. Questo tipo di emissioni sono quelle rilasciate nell’atmosfera dai veicoli, dalle centrali elettriche e dagli impianti industriali. La riduzione maggiore è stata notata soprattutto in Italia e Cina, le due nazioni attualmente più colpite dal Covid-19. Come riporta Agi, i livelli di smog si sarebbero ridotti sensibilmente da quando le fabbriche hanno chiuso in Italia e riduzioni sono attese anche negli Stati Uniti.
A conferma di questa circostanza anche un’analisi della Bbc che ha incrociato i dati della Columbia University e quelli forniti da altri studi compilati negli ultimi giorni confrontandoli con quelli riferiti allo stesso periodo dello scorso anno. Dall’incrocio, come riporta Agi, è emerso che il monossido di carbonio, per lo più emesso dalle macchine, è diminuito del circa 50% negli Stati Uniti ed in media del 35% su scala globale.
In merito Corinne Le Quèrè dell’università britannica dell’Anglia orientale ha spiegato: “Dipenderà dalla durata della pandemia e di quanto sarà diffuso lo stop delle attività economiche, in particolare negli Usa. Se durerà altri 3 o 4 mesi sicuramente registreremo riduzioni delle emissioni globali per il 2020“. Secondo gli esperti, però, come riporta Agi, una volta terminata l’epidemia con la fine dell’emergenza il rilancio delle attività potrebbe riportare tutto come era prima in termini di inquinamento. Occorre, dunque, valutare dei sistemi e metodi che guardino di più all’ambiente.
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