Contagi da coronavirus a Wuhan: da Hong Kong arriva la pesante accusa. I pazienti potenzialmente affetti dal Covid-19 sarebbero respinti dagli ospedali.
Una pesante accusa arriva da Hong Kong nei confronti di Pechino. Secondo un’emittente di Hong Kong, i pazienti potenzialmente affetti dal coronavirus, a Wuhan, sarebbero respinti dagli ospedali e non sarebbero sottoposti al tampone per confermare la fine dell’emergenza.
Contagi da coronavirus a Wuhan: pazienti rifiutati dagli ospedali per confermare la fine dell’emergenza
Secondo quanto riferisce RTHK, emittente di Hong Kong, a Wuhan, gli ospedali avrebbero cominciato a rifiutare i pazienti che presenterebbero sintomi da Covid-19, evitando di sottoporli al tampone, per un trattamento politico voluto da Pechino. Il tutto per confermare la fine dell’emergenza nell’epicentro da cui è partita l’emergenza sanitaria che si è trasformata in pandemia diffondendosi in tantissimi Paesi del mondo.
Wuhan è stata la città da cui è partita l’emergenza coronavirus e, stando a quello che si legge su La Stampa, i primi contagi potrebbero essersi verificati prima di dicembre. Nella città cinese, le autorità hanno chiuso i primi dieci ospedali da campo allestiti per accogliere i pazienti affetti dal coronavirus e la città sta lentamente tornando alla normalità mentre nel resto del mondo continuano i picchi dei contagi.
Come riferisce La Stampa, le strutture ospedaliere nelle ultime settimane avrebbero contianuto ad effettuare i tamponi sui pazienti che presentavano sintomi lievi, ma i funzionari locali del Partito comunista avrebbero fermato tutto considerando quei test non più necessari per il numero sempre più piccolo di contagiati.
Ai microfoni di RTHK, un residente di Wuhan ha così riferito che la madre, 70 anni, presenta nuovamente sintomi di una polmonite, ma che continua ad essere isolata in albergo dal momento che nessuna struttura ospedaliera la accetta per sottoporla a tutti gli esami necessari per capire se possa aver avuto una ricaduta.
“Non può uscire di casa poiché è ancora in vigore un blocco e le autorità sanitarie locali le hanno solo detto di aspettare – ha raccontato l’uomo – Mi sento impotente”. Un altro testimone, all’emittente di Hong Kong, avrebbe raccontato che la procedura sarebbe stata imposta dalle autorità. “Questo è un trattamento politico, non un trattamento medico”, ha spiegato.
Louis Charbonneau, direttore dell’ufficio delle Nazioni Unite di Human Rights Watch, in una nota a La Stampa, ha detto: “Se il servizio di RTHK si rivelasse accurato, confermerebbe che le autorità cinesi stanno ricorrendo a pratiche del passato per omettere e nascondere informazioni che contestano la narrativa ufficiale sulla risposta del governo cinese alla pandemia di COVID-19”.