Altri tre medici, secondo i dati forniti dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), hanno perso la vita a causa del Covid-19. I decessi complessivi tra i medici salgono a 23. Colpiti i nosocomi di Parma, Bergamo e Cremona
L’epidemia di coronavirus diffusasi in Italia sta da settimane mettendo a dura prova il sistema sanitario. In crisi soprattutto nelle regioni del Nord che stanno facendo fronte a numeri drammatici. Basti pensare che in Lombardia, la più colpita dal Coronavirus, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte si concentra oltre il 74% dei contagi complessivi ed oltre l’86 % dei decessi totali. Nelle ultime ore si sono registrate purtroppo altre tre vittime tra il personale sanitario. A perdere la vita, come confermato dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), il dottor Leonardo Marchi, medico infettivologo a Cremona, Manfredo Squeri, medico ospedaliero in pensione a Parma ed Rosario Lupo, Medico Legale a Bergamo.
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Il coronavirus, diffusosi in Italia, continua a mietere vittime anche tra il personale sanitario. Nelle ultime ore sono deceduti a causa dell’epidemia tre medici a Cremona, Parma e Bergamo. La Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), come riporta Il Messaggero, ha reso noti i nomi delle vittime. Si tratta del medico infettivologo Leonardo Marchi di 64 anni, il medico legale Rosario Lupo, e Manfredo Squeri, medico ospedaliero in pensione 76enne.
Marchi, che lascia la moglie e due figlie, era da oltre 11 anni direttore sanitario e generale della Casa di Cura San Camillo a Cremona. Manfredo Squeri era un medico ospedaliero in pensione che, riporta Il Messaggero, lavorava come medico responsabile del reparto di Medicina alla Casa di cura Piccole Figlie di Parma, convenzionata con il Servizio sanitario nazionale. Secondo l’elenco stilato dalla Fnomceo ad oggi sono 23 i decessi certificati di medici in attività a causa dell’epidemia di Covid-19.
Dati drammatici a cui si aggiungono quelli pubblicati dall’Iss (Istituto Superiore di Sanità) il quale ha riferito, come riporta Il Messaggero, che ad oggi dall’inizio dell’emergenza sono 4.824 i professionisti sanitari che hanno contratto il virus. Si tratta, dunque, del 9% del totale delle persone contagiate ed una percentuale molto più alta rispetto a quella registrata in Cina, secondo uno studio su Jama (3,8%).
La fondazione Gimbe (Gruppo Italiano per La Medicina Basata sulle Evidenze), però, teme che il dato sia ampiamente sottostimato e chiede che vengano estesi i tamponi a tutti i professionisti e operatori sanitari a cui deve essere fornito tutto il materiale di protezione necessario per fronteggiare l’emergenza.
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