Coronavirus, le parole del sindaco lombardo Giorgio Gori: “A Bergamo ospedali pieni, gente muore in casa e senza fare il tampone”
La situazione è deprimente. Gli ospedali collassano e i contagiati del Covid-19 aumentano. “Oggi qui non siamo in grado di portare tutti in ospedale e quindi succede che molte persone muoiono a casa – afferma il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – molte più di quante vengono contabilizzare ogni giorno per il virus“. Il sindaco sottolinea la gravità dell’emergenza, durante una videochiamata con il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Continua:” Ho fatto una ricerca mettendo insieme il dato del mio comune e di altri 12 con i dati dell’anagrafe sui morti e il rapporto è di quattro a uno – ha dichiarato – per ogni persona che risulta deceduta con diagnosi di coronavirus ci sono altre tre per le quali questo non è accertato ma che muoiono di polmonite“. La diffusione del virus è sicuramente superiore rispetto a quanto riportato nelle statistiche, ma solo chi arriva in ospedale in gravi condizioni può fare il tampone.
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Coronavirus, il Css conferma in parte la situazione
Nella quotidiana conferenza stampa assieme alla Protezione Civile, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ha confermato che esistono casi di questo tipo. Rispondendo ad alcune domande al riguardo, prende come esempio il caso della morte del ragazzo di 34 anni di Tor Vergata. Il giovane è deceduto appena giunto in Pronto Soccorso. “Sì, certamente sì è possibile. E’ stato sottolineato il dato delle patologie concomitanti come fattore di rischio – afferma Locatelli – ma ciò non toglie che anche soggetti giovani apparentemente sani possano andare incontro ai rischi, magari perché i meccanismi delle difese immunitarie non sono così efficienti“. Conclude.
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