La virologa Maria Rita Gismondo replica alla diffida inviatale dal Pts su alcune sue precedenti dichiarazioni sul Covid-19
La virologa Maria Rita Gismondo ha risposto alla lettera di diffida legale presentatale dal Patto trasversale per la scienza (Pts). La direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano ha contrattaccato con le seguenti parole. “Non torno indietro sulle mie dichiarazioni. Invece di perdere tempo in queste cose, perché non si uniscono al mio appello a lavorare tutti insieme? Diamo spazio alla scienza“. Nel mirino del Pts erano state le affermazioni della Gismondo sull’emergenza Covid-19.
Secondo tale organo, tali dichiarazioni potrebbero avere ripercussioni sulla salute pubblica. A detta loro, alcuni cittadini avrebbero potuto non ottemperare alle ordinanza del Governo mettendo così a rischio sia loro che altre persone. L’invito è stato dunque quello di rettificare alcune sue frasi. La virologa non sembra però avere intenzioni di farlo portando anzi esempi di illustri colleghi che la pensano come lei. “Se chiedono a me di fare un passo indietro sulle mie dichiarazioni, devono farlo anche per quelle del virologo Pregliasco, di Ilaria Capua e del direttore dell’Oms. Non devo dimostrare nulla perché quello che ho detto è pubblicato ovunque. La Capua, ad esempio, ha detto che questo virus diventerà come un raffreddore“.
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Gismondo ha poi tenuto a precisare di non essere mai stata interpellata dal Governo e per questo motivo di non aver potuto influenzare nessuno nell’esecutivo. La direttrice quindi sottolinea di aver espresso un parere. La stessa ha infatti spiegato che il Covid-19 è un virus che non si conosce bene e che quindi sarà decisiva la sua evoluzione.
La dottoressa si è poi detta “piuttosto amareggiata e disorientata dalla diffida, se ne stanno interessando i miei legali“. La virologa è finita nel mirino per affermazioni come: “Non voglio sminuire il coronavirus, ma la sua problematica rimane appena superiore all’influenza stagionale (1 marzo). Tra poco il 60-70% della popolazione sarà positivo, ma non dobbiamo preoccuparci (13 marzo). L’epidemia potrebbe esser mutata, sta succedendo qualcosa di strano (21 marzo)“.
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