La situazione del paese rende incerta e difficile la vicenda della scuola, soprattutto per il futuro del personale. Annunciate devastanti conseguenze
La situazione drammatica del paese rende incerte e difficile la vicenda della scuola, soprattutto per il futuro del personale. Il fabbisogno da settembre potrebbe crescere in maniera enorme e ad oggi diventa difficile immaginare l’attuazione dei concorsi programmati prima dell’emergenza. Intanto arriva un comunicato Gilda. “L’emergenza che stiamo vivendo in queste ultime settimane ci accompagnerà ancora a lungo. Rischia di avere effetti negativi non solo sul regolare svolgimento di quest’anno scolastico, ma anche su quello a venire. Il che è decisamente molto preoccupante. Le procedure concorsuali approvate dal Parlamento, che avrebbero dovuto essere avviate in questi giorni, sono di fatto congelate a tempo indeterminato. C’è il concreto rischio di non concludersi in tempo per il prossimo settembre. I numeri sono impressionanti: altri 50.000 supplenti che si aggiungeranno agli attuali 150.000 incarichi a tempo determinato. Si prefigura una situazione esplosiva con un corpo docente composto al 25% da docenti precari.
Devastanti conseguenze, l’allarme
In questo contesto sarebbe logico e opportuno che il Governo si facesse carico della questione, proponendo soluzioni atte a contenere i disagi e a far fronte ad un’emergenza nazionale che riguarda un settore delicato e fondamentale quale quello dell’istruzione scolastica. Siamo certi che, rimanendo nell’alveo del dettato costituzionale, ci siano gli spazi per un intervento governativo, e noi siamo pronti a dare il nostro contributo.Le nostre richieste: avvio di un percorso abilitante riservato aperto a tutti coloro che hanno i requisiti previsti per la partecipazione al concorso straordinario (il cui bando è fermo presso il CSPI in attesa che tale organo Costituzionale possa riunirsi ed esprimere il proprio parere, obbligatorio, sulle bozze dei bandi di concorso inviati a febbraio dal Ministro dell’istruzione); stabilizzazione del rapporto di lavoro per tutti coloro che hanno acquisito tre anni di servizio nella scuola statale attraverso il tempestivo avvio dell’iter previsto dalla legge 126 con nomina giuridica al primo settembre 2020 e successiva procedura selettiva atta a valutare chi tra essi rientrerà nel contingente dei 24.000 posti disponibili per il ruolo e chi invece potrà conseguire l’abilitazione all’insegnamento.
Leggi anche > Covid, nuovi materiali per mascherine
Leggi anche > Tenta fuga dalla zona rossa, muore