Il 6G, attualmente in fase di sperimentazione, sarà un’implementazione del già ipertecnologico 5G: sarà in grado, grazie all’intelligenza artificiale, di migliorare ulteriormente le prestazioni del suo precursore.
La tecnologia non conosce limiti. Dopo lo sviluppo del 5G gli esperti in telecomunicazioni già guardano avanti. A poco tempo di distanza dall’incredibile rivoluzione nel mondo della telefonia, si è pronti al miglioramento. La rete 6G, ancora in fase sperimentale, supererà i limiti della sua predecessora.
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Arriva il 6G: la nuova tecnologia in fase di sperimentazione nell’ambito della telefonia mobile
Non c’è tempo per rimanere stupiti dal progresso che tra un sospiro ed un altro giunge una nuova implementazione. È il caso del 5G, nuova tecnologia nell’ambito della telefonia mobile, che a breve potrebbe già essere soppiantato da un qualcosa di più prestante. Stiamo parlando del 6G, attualmente in fase di sperimentazione.
A riportare la notizia la redazione di Mobile Labs. Stando a quest’ultima, infatti, il mondo delle telecomunicazioni sarebbe già a lavoro per implementare il suo ultimo gioiellino, il 5G. Prima di capire però in che cosa consisterà il miglioramento è necessario avere ben chiaro qual è la base di partenza. Il 5G prevede larghezza di banda, bassissima latenza con conseguenti tempi di risposta più veloci e maggior numero di dispositivi connessi ad una sola antenna. Orbene sarebbe proprio questo il suo grande limite: gestire in modo efficace il traffico intenso. Da questa “pecca” sarebbe partita l’idea di iniziare immediatamente il miglioramento.
Al momento, riporta Mobile Labs, non è chiaro su cosa agirà il 6G. A provare a spiegarlo il professor Matti Latva-Aho, il direttore del 6G Flagship dell’Università di Oulu in Finlandia: “Alla fine il 6G è tutta una questione di dati. Il modo in cui i dati vengono raccolti, elaborati, trasmessi e consumati all’interno della rete wireless dovrebbe favorire lo sviluppo del 6G“.
Intelligenza artificiale: un combinato rivoluzionario
L’intelligenza artificiale dovrebbe essere alla base per l’implementazione del 6G. Il suo ruolo dovrebbe essere proprio quello di sopperire alla pecca del 5G, smistando il traffico di rete.
Tramite l’IA dovrebbe essere garantita una latenza ancor più bassa e migliori prestazioni. Stando a quanto riferisce Mobile Labs si parla di velocità inimmaginabili al momento: tra gli 8.000 gigabit o 1 Terabit per secondo, 0,1 ms di latenza. Imparagonabile, dunque, al prodotto del passato che resterebbe indietro anni luci.
Per far comprendere meglio di cosa si tratta, la redazione di Mobile Labs, propone un esempio: riguarda le auto. Bisogna far lavorare la mente. Si deve provare ad immaginare che i veicoli da qui a breve dovranno inviare e ricevere numerose informazioni per essere autonome. Questo ingente traffico di dati non potrà essere supportato dal 5G ma servirà una rete più potente.
Eccezionale, dunque, il progetto del 6G ma che secondo i più non arriverà prima del 2030. Per quell’anno si pensa che anche l’IA sarà stata implementata a tal punto da rendere di facile applicazione la nuova rete. Non bisogna lasciarsi scoraggiare dai tempi che sembrano infinitamente lunghi. Ad applicarsi nella nuova ricerca numerosi Paesi (Finlandia, Giappone e Cina ad esempio) nonché numerose case di telefonia tra cui Huawei, Ericsson, Nokia, Samsung, Sony, LG e Intel.
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