Quali sono le sorti del mutuo in caso di fallimento della banca mutuante?
C’è un’estinzione automatica oppure il correntista mutuatario corre dei rischi e quali? Il fallimento bancario è raro ma non è impossibile.
Negli Usa il 15 settembre 2008, anno che ha determinato l’inizio della crisi globale dei mercati, è fallita la Lehman Brothers una delle finanziarie più influenti del mondo.
Il fallimento bancario, infatti, è un evento raro ma non impossibile. Si tratta di un fenomeno non comune perché gli istituti bancari sono coadiuvati allo scopo che un evento del genere non accada per le conseguenze che ha su tutta l’economia.
Come la storia ci insegna però non è del tutto impossibile che un fallimento bancario, anche importante, si verifichi. In questo caso, che sorti hanno i conti correnti e, soprattutto, i mutui bancari?
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Cosa accade al mutuo con il fallimento della banca?
Anzitutto va chiarito che non è corretto parlare di fallimento di un istituto bancario, bensì, anche quando un collasso del genere avviene (senza che fusioni o altri tipi di operazioni societarie soccorrano a riparare la falla economica evidentemente sorta) si aprirà un altro tipo di procedura cioè un’amministrazione starordinaria.
Quali sono le sorti dei mutui? Sarà possibile non onorare il proprio debito?
La risposta è negativa però necessita di alcune precisazioni.
Infatti, se è vero che oggi le regole “bail-in” prevedono che in caso di “fallimento” delle banche rispondano innanzitutto i soci, poi gli investitori speculatori e, da ultimo, i correntisti con un conto corrente superiore a 100mila euro, è anche vero che in caso di amministrazione straordinaria gli organi di gestione deputati provvederanno a recuperare i crediti dai clienti.
Una nota positiva: qualora il mutuatario abbia in arretrato il pagamento di alcune rate (solitamente quindi a sofferenza e già segnalato nell’elenco dei cattivi pagatori) se la banca fallita è effettivamente acquisita da un altro gruppo, quest’ultimo acquista i crediti a un valore inferiore rispetto a quello nominale ed è più facile addivenire a un accordo, cosiddetto “a saldo e stralcio”.