Il report dell’Istituto Superiore di Sanità spiega con la sua ricerca la situazione attuale, in Italia, relativa agli infetti e alle possibili ripercussioni di contagio sul Covid-19
Maggiormente maschi e con una età che si avvicina agli 80 anni. È questa una delle istantanee che fuoriesce dal report stilato dell’Istituto Superiore di Sanità in merito all’emergenza Covid-19 nel nostro Paese. Una ricerca fatta sulla situazione attuale per rispondere alle innumerevoli domande che in queste settimane si rincorrono di più. Chi si ammala di più di coronavirus? Ci sono differenze di sesso tra uomini e donne?
Una ricerca quella dell’Iss che cerca di capire quali sarebbero le persone maggiormente a rischio analizzando gli infetti e le loro caratteristiche. Tuto questo in uno scenario italiano che preoccupa. Non dobbiamo dimenticare che l’Italia è il paese più colpito, dopo la Cina, ma resta il primo al mondo per il numero di morti.
Lo studio, che ha preso a campione 2 mila vittime, evidenzia che le donne sono meno della metà degli uomini (601 e 1402). Hanno però un’età più alta più alta rispetto a quella degli uomini (83,7 anni per le donne e 79.5 per gli uomini). 79,5 anni è l’età media dei pazienti morti e risultati positivi a Covid-19. Dunque quasi il 60% dei positivi è di sesso maschile ed il 60,5% è asintomatico o con pochi sintomi. Con questi dati si conferma il triste primato della Lombardia. Quasi la metà dei campioni studiati vive in Lombardia (42%) con gli uomini che raggiungono il 70% dei morti.
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Covid-19, la ricerca dell’Iss conferma il trend
La ricerca messa in campo dell’Iss conferma quanto detto fino ad ora sul trend dei malati e delle vittime di Covid-19. Il virus colpisce soprattutto le persone più in là con l’età e con patologie pregresse. Il 42,5% delle vittime ha un’età compresa tra 80 ed 89 anni e ben l’87,7% di loro ha più di 70 anni. Il report dell’ISS illustra che quasi tutti i deceduti avevano patologie precedenti.
Non devono sottovalutare la situazione però i giovani. Sono infatti 17 i pazienti che non ce l’hanno fatta con età inferiore ai 50 anni, 0,8%.
Per i positivi al virus l’età infatti si abbassa e scende a 63 anni con il 25% che ha meno di 50 anni. È da ricordare però che questi sono dati parziali purtroppo. I tamponi non vengono fatti a tutti ma solo su chi presenta i sintomi della malattia. C’è da dire dunque, come si ripete da giorni ormai, che il numero dei contagiati è sicuramente maggiori rispetto a quelli stabiliti.
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