Un accordo tra la sindaca e il supermercato della cittadina, in provincia di Pavia, per registrare gli ingressi al tempo del Covid-19: “Troppe le persone dello stesso nucleo che tornavano al market più volte in un giorno”
Una tessera consegnata ad ogni famiglia per ridurre gli ingressi al supermercato. È questa l’idea che arriva da Lungavilla, una cittadina in provincia di Pavia, per cercare di contenere il flusso continuo di gente che si accalca nel market per fare la spesa.
La tessera va timbrata alle casse proprio come quella che in uso in alcuni punti vendita, prima dell’emergenza, permetteva uno sconto arrivato ad un numero preciso di timbri.
Nel cuore della pandemia da Covid-19, invece, la tessera mensile serve per dilazionare gli ingressi di uno stesso nucleo familiare nel supermercato Gulliver di Lungavilla. Il documento è stato istituito grazie ad un accordo nato tra la sindaca della cittadina e il gestore del supermercato Gulliver. Ogni ingresso viene registrato con un timbro su quella che sarà una tessera mensile.
Troppi gli ingressi negli ultimi giorni e proprio per questo si è deciso di correre ai ripari. Non si tratta di una emergenza alimentare, il governo lo ha ribadito più volte. Ma oltre il panico, uscire per fare la spesa viene usato da molti italiani come “scusa” per non incorrere in sanzioni. Ricordiamo, infatti, che tra i motivi di necessità per le uscite c’è proprio quella di fare la spesa.
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Covid-19, come limitare la spesa delle famiglie
“Troppe le persone dello stesso nucleo che tornavano al market più volte in un giorno, malgrado i nostri inviti a uscire il meno possibile” ha spiegato la sindaca di Lungavilla. Nel cuore dell’emergenza Covid-19 gli italiani non si capacitano che bisogna uscire il meno possibile. E la spesa diventa l’escamotage giusto per poter uscire di casa.
Proprio per ridurre le uscite, ha detto la prima cittadina: “Abbiamo concordato di rilasciare una tessera familiare che viene timbrata quando si esce dal supermercato: si può fare compere una sola volta per ogni giornata”. Ha però spiegato che in caso di necessità o urgenza comprovata non certo si proibisce “alla gente di tornare a fare un acquisto. Vogliamo soltanto evitare che la spesa sia una scusa per uscire di casa – ha concluso – e le corsie tra gli scaffali diventino luogo di assembramento”.
Questa decisione è arrivata proprio in seguito alle lunghe file che si erano creati nei giorni scorsi vicino il punto vendita di via Umberto I. Molte erano, infatti, le persone dello stesso nucleo familiare che in orari diversi e nella stessa giornata si recavano a fare la spesa. Alcuni anche 5 o 6 volte al giorno. Ecco perché la sindaca ha deciso di inserire la tessera.
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