Coronavirus, il fumo è un fattore negativo per il virus. L’appello dell’ISS: “Il rischio di finire in terapia intensiva è doppio”
Il fumo è uno dei nemici più grandi dell’uomo sebbene faccia parte dello stile di vita della maggior parte. Durante l’emergenza e in particolar modo quando si temeva la chiusura dei tabaccai, è partita la corsa ai distributori automatici, proprio come è accaduto per i supermercati. Ma in realtà bisogna fare attenzione al fumo, soprattutto in questo periodo delicato. L’Istituto superiore di sanità a tal proposito ha lanciato un appello: “Fumare nuoce gravemente alla salute, ma nuoce di più ai nei tempi di Covid-19“. Si legge in un testo pubblicato il 19 marzo.
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Coronavirus, i fumatori sono più a rischio
“Un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all’atto di ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori – ha spiegato Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale di dipendenze e doping dell’Iss – per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio“. Anche alcuni studi cinesi indicano un aumento significativo del rischio di almeno tre volte di sviluppare polmonite severa da Covid-19 per i fumatori rispetto a chi non fuma. In Italia i fumatori sono 11,6 milioni e il 22% con età superiore a 15 anni. Gli uomini fumatori sono oltre 7 milioni mentre le donne 4,5 milioni. L’11,1 % degli adolescenti fumano abitualmente e il 13,4 % solo in alcune occasioni. Questo potrebbe spiegare il fatto che il Coronavirus attacchi più gli uomini rispetto alle donne. Anche il tasso di letalità è più alto per gli uomini (4,7%) e minore per le donne (2,8%).
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