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Covid-19, affinità tra Coronavirus nei pangolini e Sars-Cov-2 | Lo studio

Stando a una ricerca pubblicata su Nature ci sarebbero patogeni vicini al Sars-Cov-2 all’interno dei pangolini, possibili ospiti intermedi del Covid-19

Pangolino (Getty Images)

I pipistrelli potrebbero non essere i soli “untori” del Covid-19. Secondo uno studio pubblicato su Nature, spunterebbero indizi su un altro animale ospite intermedio del patogeno. Si tratterebbe del pangolino. L’animale selvatico spesso sale agli onori delle cronache per essere tra i più trafficati illegalmente al mondo. Ora però quest’ultimo potrebbe essere l’anello di congiunzione del virus dai pipistrelli all’uomo. Infatti alcuni pangolini del Borneo, il cui nome scientifico è Manis javanica, potrebbero essere una riserva naturale del Sars-CoV-2.

Questo si riscontra in degli esemplari confiscati in operazioni anti contrabbando in zone del meridione della Cina. In essi sono stati individuati Coronavirus appartenenti a due sottolignaggi geneticamente affini al Sars-CoV-2. Inoltre tra di essi vi sarebbe anche un virus che somiglierebbe molto al Covid-19. Il virus in questione avrebbe delle notevoli similitudini per il modo in cui si unisce ai recettori cellulari.

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Covid-19, Coronavirus nei pangolini simili al Sars-CoV-2

Pangolino (Getty Images)

Tutto questo è stato portato alla luce da un gruppo di ricercatori del Joint Institute of Virology, Università di Shantou e di Hong Kong, e del Guangdong-Hongkong Joint Laboratory of Emerging Infectious Diseases attraverso delle analisi metagenomiche dei patogeni. La metagenomica studia il sequenziamento genetico di vari organismi nel loro habitat naturale, come appunto nel caso del pangolino.

Stando a quel che riferiscono questi team di scienziati, “la scoperta di più lignaggi di coronavirus nei pangolini e la loro somiglianza con il SARS-CoV-2 suggerisce che i pangolini dovrebbero essere considerati come possibili organismi ospiti nella comparsa di nuovi coronavirus, e dovrebbero essere rimossi dai mercati del pesce per evitare trasmissioni zoonotiche“.

Già lo scorso 6 febbraio, la South China Agricultural University aveva sollevato l’ipotesi che il pangolino potesse essere l’ospite intermedio del virus. Successivamente tuttavia questa similitudine tra i coronavirus del pangolino e il SARS-CoV-2 era sembrata essere meno accentuata rispetto a quanto ipotizzato in un primo momento. Ora invece questa tesi torna nuovamente a riprendere forza.

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