L’autopsia al povero Emanuele morto di Coronavirus svela un dettaglio che sconcerta. Lui è una delle vittime più giovani di Covid 19 Lazio ed Italia.
Tra le vittime da Covid 19 Italia più giovani figura Emanuele Renzi, un giovane di 34 anni originario della provincia di Roma. Emanuele viveva nella Capitale dove lavorava in un call center. Nei primi dieci giorni di marzo era stato per una breve vacanza in Spagna, a Barcellona.
LEGGI ANCHE –> Covid 19 | l’Oms svela quando ci sarà il picco | “Siamo pronti”
Verso l’11 era poi rimpatriato per tornare al lavoro, ma aveva accusato dei sintomi evidenti di malessere. Purtroppo il suo quadro clinico si è aggravato in maniera importante, fino a condurlo al decesso, avvenuto sabato 21 marzo. Adesso degli specialisti hanno svolto un esame autoptico sul suo corpo, ed il responso di quanto osservato spiazza non poco. Il 34enne è morto per via del Coronavirus, ma le osservazioni effettuate dal medico legale non hanno mostrato alcuna patologia pregressa. Si pensava che Emanuele potesse avere un qualche tipo di malattia in corso tale da provocargli un abbassamento importante delle proprie difese immunitarie.
LEGGI ANCHE —> Covid-19, no alle code nei supermercati. Si all’app ufirst
Covid 19 Lazio, l’autopsia non ha rivelato alcuna malattia per Emanuele
Fattore questo che favorisce l’attecchimento del Covid-19 nei soggetti più deboli, al punto da portarli alla morte per via dell’insorgere di una irreversibile infezione ai polmoni. Ma Emanuele era sano. Ha accusato un forte stato febbrile per quasi una settimana. Giunto in ospedale dopo 6 giorni in queste condizioni, antivarali ed altri medicinali che hanno dato risultati importanti negli ultimi tempi contro il Coronavirus non sono bastati a salvarlo.
LEGGI ANCHE –> Coronavirus, aumentano i casi. Sono 44 i medici morti
Il dottor Stefano Andreoni, virologo dell’ospedale Tor Vergata a Roma dove è anche primario, parla di “una nostra evidente sconfitta, dovuta agli strumenti dei quali disponiamo al momento. quel che abbiamo non basta ad evitare tragedie come questa. La ricerca deve fornire presto delle risposte”.