Covid-19, le proposte del Miur per recuperare l’anno scolastico

Ci sono due ipotesi che il Miur sta valutando per cercare di integrare la didattica online, ormai unica fonte di formazione per gli studenti al tempo del Covid-19

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Lucia Azzolina foto open

Le scuole resteranno ancora chiuse. Questa è una delle poche certezze al momento in materia di formazione. L’emergenza Covid-19 sta imponendo la serrata totale e tornare sui banchi di scuola dopo il 3 aprile è pressoché impossibile. Lo ha annunciato anche la ministra dell’Istruzione Azzolina specificando che gli edifici scolastici resteranno chiusi fino a quando “non ci saranno le dovute condizioni di sicurezza”.

Nel corso dell’audizione al Senato la ministra ha specificato bene che si tornerà a scuola solo quando ci saranno le condizioni adeguate lasciando l’ultima parola agli esperti.

È da giorni ormai che si pensa ad una possibile, se non quasi certa, chiusura ad oltranza. Molto probabilmente, dunque, gli studenti italiani, dalle scuole primarie fino alle università, riprenderanno la loro regolare formazione solo a settembre.

E di fronte a queste condizioni la domanda per tutti è: come recuperare l’anno scolastico? Di certo la regolarità dell’anno non è a rischio. Il governo lo ha ribadito più volte anche se non si tornerà più sui banchi se non a settembre 2020.

Ma oltre la didattica online, unica fonte di formazione in piena emergenza Covid-19, il Miur sta valutando di inserire delle altre forme integrative per completare il programma.

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Covid-19, le ipotesi del Miur oltre la didattica a distanza

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Scuole chiuse, le alternative alla didattica online (foto dal web)

Ai tempi del Covid-19 gli studenti italiani hanno cambiato anche il loro modo di imparare. La didattica a distanza permette loro di frequentare le lezioni in modo quasi completo. “Una scelta obbligatoria” del resto come l’ha definita la ministra Azzolina ma innovativa e che si sta dimostrando fruttuosa. Non manca però qualche difficoltà e per questo il Miur sta pensando a delle strade integrative da affiancare alla didattica a distanza.

Due sarebbero le ipotesi messe sul tavolo tra le quali la Azzolina e il suo staff dovrebbero decidere.

Da una parte si pensa a dei corsi di recupero pomeridiani da seguire appena le scuole riapriranno regolarmente. Questo permetterebbe agli studenti di andare a colmare qualche lacuna che si è creata in questi mesi di quarantena da Covid-19. Si pensa ad una possibile partenza già a maggio se si sarà fuori dall’emergenza continuando per tutto giugno e settembre.

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Di contro si ipotizza la didattica online anche nei mesi estivi per continuare la formazione anche dopo la fine regolare dell’anno scolastico. Per questa soluzione serve però la disponibilità dei docenti.

 

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