Serie A, si studia il possibile ritorno in campo per salvare la stagione: i contratti con le pay tv decisivi, ecco la nuova formula
L’emergenza coronavirus prosegue in Italia e nel resto d’Europa ed è impossibile, al momento, prevedere quando sarà interrotto il lockdown. C’è chi pensa, però, alla ripartenza delle attività, che sarà vitale in molti campi della vita sociale ed economica del paese. La Serie A vorrebbe a tutti i costi riaprire i battenti per concludere la stagione agonistica, pensiero condiviso dall’Uefa che punta a concludere non solo i campionati nazionali ma anche Champions League ed Europa League. Questione che diventa di primaria importanza alla luce di quanto si apprende dal ‘Corriere dello Sport’ di quest’oggi. Secondo il quotidiano infatti, i detentori dei diritti tv, vale a dire Sky, Dazn e Img, potrebbero non pagare alle società i 233 milioni di euro previsti per il mese di maggio in caso di mancato ritorno in campo. A livello normativo, potrebbero appellarsi al Codice Civile e precisamente all’articolo 1467, che parla della sopraggiunta eccessiva onerosità del contratto.
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Serie A, il nuovo calendario per salvare la stagione
Una spada di Damocle che pende su numerosi club, per i quali gli introiti tv sono a dir poco fondamentali. Ecco perché si proverà a tutti i costi a tornare in campo. Un aiuto arriva dall’Uefa, che sta pensando al cosiddetto ‘piano 45’. Vale a dire, concludere tutti i campionati nell’arco di 45 giorni, tra l’inizio di giugno e la metà di luglio. Circola già una bozza di calendario che potrebbe permettere alla Serie A, ricominciando il 2-3 giugno e concludendo il 12 luglio, con varie finestre infrasettimanali, di portare a termine le 12 giornate mancanti.
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A quel punto, sarebbe il turno delle coppe europee, che potrebbero anche evitare di ricorrere a gare secche per i turni a eliminazione diretta, preservando la formula su andata e ritorno fino alle semifinali, per concludersi regolarmente intorno a Ferragosto.