Covid-19, il racconto di un addetto alle vendite di un supermercato: incredibile a credersi

Un addetto alle vendite in un supermercato laziale ha parlato della superficialità di molti utenti: numerosi sono coloro i quali non hanno compreso la portata dell’emergenza e che spesso violano le norme anti contagio da Covid-19.

Supermercato
(Getty Images)

In un momento critico come quello che attualmente l’Italia sta vivendo, dai cittadini ci si aspetta buon senso e responsabilità. Un comportamento consono al frangente, in cui tutti svolgano il proprio ruolo con diligenza. Come? Rispettando le prescrizioni di legge e ponendo in essere tutte le precauzioni per scongiurare il contagio. Lavandosi spesso le mani, indossando i guanti, mantenendo la distanza di un metro. Eppure, pare che per alcuni tali misure siano superflue addirittura esagerate. Così facendo, non solo mettono a rischio la propria vita, ma anche quella degli altri. A parlare dell’impudenza di alcuni italiani è stato Luca all’Huffington Post. Lui è un giovane di 31 anni che lavora in un punto vendita di un supermercato laziale.

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Covid-19 il racconto di Luca, addetto alle vendite in un supermercato: alcuni clienti sono superficiali

I super chiuderanno prima ma è una buona idea?
(Pixabay)

Luca è un giovane di 31 anni, addetto alle vendite in un supermercato laziale facente parte di una rinomata catena. Il ragazzo, intervistato dall’Huffington Post, ha parlato della malpractice di alcuni italiani quando si recano a fare la spesa.

La loro superficialità mi lascia perplesso. La distanza di un metro non viene mai rispettata. Non aspettano che tu finisca di sistemare la merce per prenderla, ti si avvicinano per chiedere informazioni, senza alcuna accortezza. Avevamo affisso – riporta l’Huffington Postun cartello fuori che invitava a mettere dei guanti prima di entrare. In tanti rifiutano, dicono di avere le mani pulite. Altri li gettano a terra una volta entrati. Quando lo fai notare loro, si mettono a ridere. Come fosse un gioco“. Parole che inevitabilmente ingenerano rabbia, almeno nei più coscienziosi. Già perché un atteggiamento di tal genere non solo è pericoloso per chi non rispetta le norme di prevenzione, ma anche di chi ci viene a contatto. Come Luca, che nonostante l’emergenza continua a fornire il suo apporto alla comunità.

Luca, nonostante soffra d’asma e quindi potrebbe essere uno dei soggetti più a rischio qualora contraesse il Covid-19, ha deciso di continuare. Non si sente un eroe, per lui ad esserlo sono medici ed infermieri. Ma cerca di fare la sua parte. Il 31enne a luglio dovrebbe sposarsi, la sua futura moglie la vede solo da lontano.

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Un gesto significativo che sicuramente al giovane peserà molto. Ma lui è consapevole che è letteralmente di vitale importanza.

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