Per alcuni lavoratori questo momento di emergenza sanitaria non si tradurrà in emergenza finanziaria: tutti gli stipendi che aumenteranno “grazie” al Coronavirus e i bonus varati dal Governo.
Fin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus molti lavoratori hanno iniziato a fare smartworking. Tuttavia, non tutte le mansioni possono essere svolte da remoto, da casa.
Pertanto, ci sono lavoratori (senza considerare i sanitari) che ancora oggi, successivamente al lockdown di una settimana fa, stanno lavorando nella propria usuale sede lavorativa, in quanto svolgono attività che rientrano nell’allegato 1 del Dpcm del 22 marzo 2020 così come modificato dal Dm del 25 marzo 2020.
Ed è a favore di questi lavoratori che alcuni grandi gruppi hanno deciso di accordare degli aumenti più o meno apprezzabili di stipendio.
Il Pastificio Rana, fondato da Giovanni Rana e guidato dal figlio Gian Luca, ha deciso di pagare nei mesi di marzo e aprile i propri lavoratori il 25% in più.
Inoltre, ha stanziato un bonus di 400 euro alle famiglie con figli minori per far fronte alle spese per babysitting resesi necessarie a causa della chiusura di tutte le scuole. Inoltre, i lavoratori di Rana(anche coloro i quali lavorino in smart working) hanno anche diritto a una polizza assicurativa per il caso di contagio da Covid-19.
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L’aumento degli stipendi in vista per i lavoratori italiani
Anche Ecogest ha stabilito un aumento degli stipendi dei propri lavoratori pari al 20% già dalla busta paga di marzo. Oppure Laxtalis (Parmalat, Galbani e Nuova Castelli) che erogherà un bonus di 250 euro ai dipendenti italiani (oltre ad aver previsto un’indennità nel caso di ricovero o convalescenza da Covid-19).
Anche i gruppi societari delle acque minerali Bracca e Pineta pagheranno un bonus che ammonta al 15% sulla retribuzione lorda.
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Il settore privato si sta certamente mobilitando per gestire al meglio la crisi economica che è nata con la diffusione del virus e le misure di restrizione che si sono rese necessarie. Ora è davvero imprescindibile una presa di posizione da parte dell’Unione Europea.
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