Il Governo ha deciso di stanziare 6 miliardi di euro per istituire il reddito di emergenza, il sostegno di emergenza ai lavoratori autonomi e per prolungare la cassa integrazione sino al 31 luglio.
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La crisi sistemica causata dall’epidemia da Covid-19 ha imposto allo Stato un intervento risoluto per tutelare i suoi cittadini. Il Governo tramite gli strumenti legislativi a sua disposizione ha previsto anche un reddito di emergenza da destinare a quei lavoratori cosiddetti “sommersi”. Ha inoltre previsto un sostegno di emergenza ai lavoratori autonomi ed il prolungamento della cassa integrazione sino al 31 luglio È stato, dunque, stanziato un fondo che dovrebbe soccorrere ben 10 milioni di lavoratori. La domanda è: a chi spetterà il reddito di emergenza?
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Reddito di emergenza: cos’è e a chi spetta
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Il Governo ha deciso di stanziare 6 miliardi di euro sia per aumentare la quota di 600€ destinata ai lavoratori autonomi, sia per soccorrere precari, irregolari e coloro che svolgono lavori ad intermittenza. Quest’ultima misura, il cosiddetto reddito di emergenza (Rem), ha precisato l’esecutivo, non sarà assegnato con i principi del reddito di cittadinanza; seguirà una logica differente. Le previsioni degli economisti parlano di un “sussidio” che sarà in grado di raggiungere il doppio dei soggetti dapprima contemplati nel “Cura Italia” e sarà in grado di garantire sicurezza sino al termine della crisi.
Ma nello specifico, chi potrà richiedere il Rem? Si parla, riporta Il Giornale, di: commercianti, agricoltori, liberi professionisti con partita iva, operanti nel mondo dello spettacolo, precari, irregolari e coloro che svolgono lavori stagionali. La lista continua: badanti, babysitter, colf, coloro che non percepiscono più la disoccupazione. Ed ancora: camerieri, addetti alle pulizie e animatori turistici. Il rem toccherà anche a coloro i quali hanno contratti a brevissimo termine come giorni, settimane e pochi mesi.
Il Governo ha poi fatto intendere che allungherà la Cassa integrazione estendendone l’efficacia da 9 settimane (come previsto dal Cura Italia) sino al 31 luglio, ossia data fissata come termine dell’emergenza.
Reddito di emergenza, il ministro dell’economia Roberto Gualtieri: “Non è il momento di riformare uno strumento ordinario”
Del nuovo sussidio ha parlato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Non è il momento di riformare uno strumento ordinario – riporta Il Giornale – ma di far fronte a una situazione straordinaria: erogare un aiuto a chi ne ha bisogno, perché non ha altri fonti di reddito ed è ancora fuori dai 600 euro, in modo ancora più rapido, efficace, universale, adeguato“.
Il Governo ha, quindi, accolto positivamente la proposta elaborata dal Forum Disuguaglianze e Diversità. Si parla, in sintesi, di tre misure eccezionali: il Reddito di emergenza, il Sostegno di emergenza ai lavoratori autonomi e la cassa integrazione allungata.
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Quest’ultima da estendere anche alle piccole imprese con un solo dipendente, il Sea, che dovrebbe sostituire il sussidio una tantum da 600 euro ed il Reddito di emergenza.