In questi giorni di emergenza le denunce nei confronti dei medici sono aumentate esponenzialmente: numerosi gli avvocati che tramite una massiva pubblicità invitano i familiari delle vittime deceduti per Covid-19 a chiedere un risarcimento per malasanità.
L’attuale “corsa al risarcimento” ingaggiata da alcuni avvocati sta indignando i più probi della categoria. Alcuni studi legali, specializzati in risarcimento del danno per colpa medica, hanno aumentato esponenzialmente la loro pubblicità. Il fine ultimo, quello di invogliare le famiglie dei deceduti a causa del Covid-19 a sporgere denuncia nei confronti del personale sanitario. Una pratica dalla quale il Consiglio Nazionale Forense ha preso nettamente le distanze dopo essere stato contattato da Filippo Anelli, Presidente della Federazione nazionale dell’Ordine dei medici. I medici, in un momento delicato come questo chiedono maggior tutela ed esigono che l’organo di controllo degli avvocati vigili sul rispetto da parte di questi ultimi della deontologia.
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È sacrosanto diritto di un uomo ottenere ristoro per un danno subito. È un principio cardine del nostro ordinamento. Eppure in un momento di emergenza come questo, alcuni professionisti pare stiano facendo leva sulla rabbia e lo sconforto di chi ha perso un proprio caro. Nelle ultime settimane, riporta la redazione di Money.it, si è registrata un’impennata delle denunce contro il personale sanitario.
Alcuni studi legali, specializzati in risarcimento del danno per colpa medica, hanno intensificato la pubblicità invitando i familiari delle vittime da Covid-19 ad intentare causa nei confronti di dottori, ospedali, ed infermieri. Una pratica non condivisa da molti appartenenti alla categoria che hanno puntato il dito contro i colleghi definendola mero sciacallaggio.
Una situazione che ha portato tutti gli operatori della sanità a chiedere una sorta di immunità. Loro che in prima linea contro il Covid-19 stanno portando avanti una lotta, spesso senza “armature”, chiedono tutele.
Il Presidente della Federazione nazionale dell’Ordine dei medici, Filippo Anelli, si è rivolto direttamente al Consiglio Nazionale Forense, chiedendo un maggior controllo. Quest’ultimo ha immediatamente esitato la richiesta, prendendo le distanze da chi sta cavalcando l’onda del malcontento e dell’emergenza. Atteggiamento condiviso da numerosi Consigli dell’Ordine che hanno invitato i colleghi a rivedere la gestione del proprio contenzioso.
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Senza alcuna pretesa di voler bilanciare gli interessi in gioco – diritto al risarcimento del danno di un privato e svolgimento di un’attività lavorativa in periodo d’emergenza- solo una è la cosa auspicabile. Che tutti lavorino sinergicamente per far uscire il Paese da questo drammatico frangente.
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