Un medico dal fronte più duro, Bergamo, mette in guardia sui tempi: C’è una seconda ondata, da quelle parti servono almeno due mesi
“Quando entri in postazione alle otto del mattino trovi un elenco di nomi, Covid da contattare e visitare. Sembra tutto tranquillo e chiaro, poi si scatena l’inferno“. Parte così il post, il resoconto della giornata e del momento di un medico sul fronte più duro d’Italia. Giuseppina Ricci da Bergamo ogni mattina affronta un inferno, lo dichiara apertamente e soprattutto, non vede una fine vicina. Facendo un rapido calcolo capisco che ci vorranno altri due mesi. Torno in albergo, rapida conta a cena dei morti del giorno, molti molti meno di una settimana fa. Facciamo un brindisi, da lontano. Ce la faremo. Rimane ottimista ma nello stesso tempo vede tempi ancora lunghi per uscirne. Nonostante i numeri e le dichiarazioni degli esperti parlino di rallentamento dei contagi, sul fronte non avvertono.
Il medico dal fronte: c’è una seconda ondata
“Piovono telefonate da pazienti, medici di base, colleghi. Esci per raggiungere il paziente, rientri e ricominci. Un ritmo serratissimo, un tavolo pieno di carte, telefoni bollenti, richieste continue”. E’ dura vedere la fine se i ritmi sono questi da giorni, da settimane e davanti rimane sempre lo stesso film, tutti i giorni. Secondo il medico servono circa due mesi perchè probabilmente ci sarebbe in corso una seconda ondata di contagi lì a Bergamo.
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Sensazioni avvertite sul campo, non confortate dai dati, almeno a livelli ufficiali. Se così fosse, come a Bergamo anche altrove potrebbero esserci altre ondate. E’ ancora presto per parlare di riaperture, in sostanza.
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