Coronavirus, il controesodo degli italiani dalla Spagna

Coronavirus, la task force dell’ambasciata italiana sbarca a Madrid e fa rimpatriare i turisti, studenti Erasmus e lavoratori precari

aeroporto spagna coronavirus
aeroporto spagna (getty images)

Il controesodo più grande della storia contemporanea. Diecimila persone su aerei e navi speciali, rimpatriano dalla Spagna e arrivano in Italia. L’Ambasciata italiana a Madrid, insieme al consolato di Barcellona e quelli sparsi nei diversi paesi spagnoli, ha creato una task force per far rimpatriare gli italiani, tra cui lavoratori precari, studenti Erasmus o turisti. Sono state attivate dieci linee telefoniche e due indirizzi mail. Tutto il personale ha cercato di raccogliere le richieste e trovare un canale con le compagnie aeree e di navigazione, disposte a organizzare viaggi speciali.

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Coronavirus, gli italiani rimpatriano dalla Spagna

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aeroporto (getty images)

In Spagna vivono attualmente circa 300 mila connazionali, ma questo numero comprende solo i residenti ufficiali, dotati del documento Nie, la gran parte dei quali, è rimasta nella penisola iberica. Ci sono poi turisti e i ragazzi Erasmus, circa 10-15 mila studenti ogni anno, e anche i tanti che risiedono provvisoriamente in Spagna con un lavoro precario. Con l’emergenza del Coronavirus la maggior parte non può rimanere all’estero poiché non ha disponibilità economiche per viverci. Sul sito ufficiale l’ambasciata ha pubblicato un questionario per capire dove fossero localizzati, in maggioranza, gli italiani. Le aree scelte per i rimpatri sono state, Madrid, Malaga e Barcellona, oltre a un gran numero di voli dalle isole Canarie. Dall’11 marzo al 29 marzo, in totale sono tornati 9624 italiani, 4629 sui traghetti da Barcellona per Genova, Civitavecchia e Porto Torres e 4995 sugli aerei, Alitalia da Malaga e Madrid, Neos e Easyjet dalle Canarie.

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Aeroporto spagna (getty images)

Le compagnie hanno stabilito i prezzi, il volo di andata doveva essere necessariamente vuoto. Le partenze di altri traghetti sono previste il 2 aprile, ma senza più l’arrivo a Civitavecchia, in quanto il sindaco ha vietato lo sbarco, ma soltanto in Sardegna e a Genova con Grandi Navi Veloci.

 

 

 

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