Rispetto ai dati che ci forniscono gli esperti in Lombardia, il Veneto e l’Emilia sembrano avere un’altra marcia nella gestione del Covid-19
Sulla diffusione alla velocità della luce del Covid-19 sembrano non esserci interrogativi. L’attenzione dunque sposta inevitabilmente il suo ago sui metodi di gestione della malattia da regione in regione. In pochi si riescono a spiegare le differenze pervenute tra la Lombardia e il Veneto e l’Emilia Romagna nel numero dei contagi. I padani sembrano detenere attivamente questo primato assieme al Veneto, tra le regioni d’italia più colpite. Gli euganei, ad esempio, registrano un numero abbastanza importante di malati ma allo stesso tempo riesce a contenere i posti letto in terapia intensiva. La spiegazione molto probabilmente va ricercata nell’indole dei governatori. Attilio Fontana, organo governativo della Regione Lombardia, ha sottovalutato la situazione, dapprima venendo investito dal Covid-19. Poi l’adozione di giuste misure di sicurezza nelle città più affollate non è sicuramente delle migliori.
Il dato negativo della Lombardia non si ferma però ai soli contagiati. Oltre all’errato approccio alla gestione della Covid-19, imperversa il problema “ospedalizzazione di massa”. Il livello dei pazienti all’interno dei presidii ospedalieri è impressionante e ciò inficia sulla corretta distribuzione dei pazienti. Sono 12.941 i lombardi ricoverati, contro i 4.102 dell’Emilia e i 1.941 del Veneto.
LEGGI ANCHE —–> Covid-19, la commovente lettera dei nonni ricoverati a prato
La cruda realtà della Lombardia è testimoniata anche da uno studio approfondito della Harvard Business Review. La rivista universitaria americana giudica scellerati e inspiegabili i crismi anti-Covid-19 adottati da una delle regioni d’Italia più ricche se non la prima. Essa sottolinea le differenza tra lo stile di vita delle famiglie americane della Grande Mela e quelle presenti in Italia. Lombardia dunque rimandata.
Diversamente la regione Veneto, più matura e determinata ad affrontare con pugno duro il Covid-19 hanno forgiato il loro cavallo di battaglia su di un metodo ben preciso. Si tratta dell’analisi dei tamponi a tappeto, introdotto dal Presidente Zaia come la panacea a tutti i mali. Un approccio risultato idoneo e al quale hanno fatto seguito test approfonditi su casi asintomatici e non. Ad oggi si contano quasi 95mila tamponi effettuati, allargati anche a parenti e condomini. Altro dato da non sottovalutare, la mentalità dei cittadini veneti che sta facendo tutta la differenza di questo mondo. In assenza di dispositivi medici, parte l’autoquarantena volontaria.
Tuttavia ci sono altri dati da non sottovalutare e che sposano anche la linea di guida dell’Emilia Romagna. Tra queste figurano le continue gestioni di analisi del tamponamento all’esterno delle strutture ospedaliere. Il tutto per evitare di trasformare i presidii in vere e propri covi di diffusione del Covid-19 su larga scala.
LEGGI ANCHE —–> Coronavirus, il ministro Roberto Speranza: ” Prorogate tutte le misure di limitazione”
La primavera porta con sé un'atmosfera unica e magica, rendendo il momento ideale per esplorare…
La presenza di muffa sui muri è un segnale inequivocabile di un ambiente con un…
Nel vasto ambito dell’istruzione e del mondo accademico, gli studiosi svolgono un ruolo fondamentale nel…
Nel corso del tempo non è raro ritrovarsi a dover far fronte a qualche forma…
Quanto sono importanti i montascale per anziani e perché è fondamentale approfondire i benefici? Iniziamo…
Le temperature sono scese da poco ma tutti prima o poi sappiamo che ci troveremo…