La virologa in piena emergenza da Covid-19 afferma che si rischia una seconda pandemia. La troppa attenzione sul coronavirus fa abbassare la guardia su altri virus
Un possibile “effetto domino” causato dal Covid-19. È questo quello che ieri sera, nel programma di Giovanni Floris “DiMartedì” in onda su La7, la virologa Ilaria Capua ha confermato. Cosa intende? Che concentrandosi su questo virus si rischia di trascurare tutto il resto.
La studiosa infatti ha appoggiato quello che il conduttore aveva appena spiegato ricordando gli episodi di New Orleans. È qui che i topi invadono la città perché dopo la chiusura dei ristoranti non trovano più da mangiare.
La Capua ammette che il Covid-19 e la sua pandemia siano un problema mondiale, su questo non c’è dubbio. Ma non nega la sua preoccupazione per uno scenario che forse in pochi hanno analizzato. “Ho paura che l’eccessiva attenzione sul coronavirus ci faccia abbassare la guardia su altre malattie” puntualizza. Insomma la virologa fa bene intendere che il coronavirus non è l’unico da attenzionare. “Ce ne sono altri già esistenti” precisa. E cita il caso della peste suina africana, una malattia che in Europa attacca il suino. La preoccupazione della studiosa è infatti quella di un possibile passaggio della malattia dal suino selvatico a quello domestico. Se ciò dovesse accadere, spiega la Capua, “ci costerebbe carissimo”.
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Una conseguenza quella dell’effetto domino che non è nuova. La Capua, infatti, spiega che ci sono stati già dei precedenti nel campo delle malattie infettive. Il caso più importante e emblematico, aveva già chiarito al Corriere della Sera, è stato quello del virus del morbillo. Esso deriva dal virus della peste bovina e “si è avvicinato all’uomo quando Homo sapiens ha addomesticato il bovino”.
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Ma non solo. Il virus del morbillo è stato così forte che non solo “si è spostato a piedi” ha puntualizzato la Capua ma è stato in grado di resistere e tramandarsi per generazioni tanto che dopo millenni ancora circola nella popolazione. Tutto questo per dire che il Covid-19 potrebbe seguire la stessa scia del morbillo. Sì perché generatosi da un fenomeno rarissimo è divenuto “pandemico nel giro di qualche mese”.
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Motivo questo, spiega la virologa, che non deve assolutamente far abbassare la guardia in un momento così delicato come questo in cui la curva dei contagiati comincia a decrescere.
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