Il presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi, Giorgio Quagliuolo, ha dato l’allarme: “I depositi sono stracolmi, probabilmente ci sarà il blocco della differenziata”.
L’emergenza Coronavirus sta facendo collassare la filiera della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio. C’è il rischio che sia sospeso il ritiro dei rifiuti urbani per un probabile blocco della differenziata. Il problema è che visto che gli italiani sono costretti a rimanere a casa, stanno consumando molto e producendo il 30% in più di materiale in raccolta differenziata. Le aziende che possono usare questo materiale sono attualmente chiuse. I piazzali degli impianti di riciclo sono pieni di plastica, alluminio e metallo. Il presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi, Giorgio Quagliuolo ha dichiarato: “Quattro delle cinque acciaierie che riciclano gli imballaggi in acciaio sono chiuse perché non sono fondamentali durante questa emergenza. Delle 3 fonderie del consorzio Cial che recuperano l’alluminio delle lattine, una sola è aperta a tempo pieno. Per il legno tutti i pannellifici sono chiusi e ci sono difficoltà per la carta”.
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Quagliuolo: “Bisogna evitare il blocco della differenziata”
“La plastica – ha proseguito il presidente del Conai – è oggi per buona parte non ricilabile, il cosiddetto plasmix, alimenta solitamente i forni dei cementifici ma essendo adesso quest’ultimi tutti fermi, il plasmix non può essere bruciato. Esiste in alternativa la termovalorizzazione ma nel nostro Paese i termovalorizzatori sono pochi e tutti saturi. I siti di stoccaggio sono stracolmi e quindi si rischia il blocco della differenziata“.
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“Ad ogni modo – ha concluso Quagliuolo – dopo la fine dell’emergenza Covid non si potrà ripartire subito perché ci saranno sicuramente serie difficoltà. Perciò bisogna cominciare da ora a fare quanto necessario per evitare che ci si trovi anche a dover navigare tra montagne di immondizia che non sapremmo dove mettere”.