Coronavirus, l’Università di Pittsburgh ha riportato l’esito dei primi test sui topi del vaccino contro il covid-19
Il coronavirus continua a diffondersi velocemente in tutto il mondo. Secondo i dati riportati dalla John Hopkins University, i casi di contagio su tutto il pianeta sono più di 935mila, con più di 47mila decessi. Mentre i numeri continuano a salire, i ricercatori di tutto il globo stanno studiando il virus per vagliare un farmaco efficace o il vaccino. Con un vaccino, infatti, si farebbero dei grandi passi in avanti nella lotta al nuovo covid-19. Stando alle parole dei virologi, per avere un vaccino potrebbe servire un anno. Dall’America, però, arrivano splendide notizie. I ricercatori dell’Università di Pittsburgh, coordinati dall’italiano Andrea Gambotto e Louis Falo, hanno comunicato che i primi test sui topi del vaccino cerotto hanno dato risultati positivi. Questo metodo rilascerebbe il principio attivo nella pelle senza dolore e sarebbe potenzialmente semplice ed economico da produrre su vasta scala. I topi “vaccinati” riescono a produrre anticorpi specifici contro il coronavirus. I ricercatori hanno postato i risultati su EBioMedicine, la rivista pubblicata da Lancet.
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Vaccino Coronavirus, le parole di Andrea Gambotto
Andrea Gambotto, il ricercatore italiano della University of Pittsburgh School of Medicine, ha confermato che i test sui topi hanno dato esiti positivi e che entro il prossimo mese il vaccino potrà già essere sperimentato sugli individui. “Il PittCoVacc è un cerotto con 400 microaghi che non entrano nella pelle in modo profondo e in 2-3 minuti si sciolgono, senza dolore e senza sanguinamento”. Il vaccino scatenerebbe la risposta immunitaria, agendo sulla subunità “S1” della proteina virale “spike”. Gambotto è apparso alquanto fiducioso e ha dichiarato che le probabilità dell’efficacia di questo vaccino è alta. Gli autori hanno sottoposto il vaccino al vaglio del Food and Drug Administration.
Si attendono sviluppi entro il mese prossimo. Il ricercatore italiano ha svelato che tra 2-3 mesi il vaccino potrebbe già essere utilizzato inserendolo insieme al vaccino dell’influenza stagionale.