Bruno Le Maire, ministro dell’Economia francese, ha proposto un fondo ulteriore che finanzi la ripresa, eventualmente anche con una tassa di solidarietà.
Mentre Le Monde titola: “Les europhobes italiens galvanisés par les tensions au sein de l’UE” e d’oltralpe si critica l’atteggiamento di protesta che molti italiani, a partire dalle fazioni politiche di destra ma non solo, hanno nei riguardi dell’Unione Europea, poco solidale con riguardo all’emergenza sanitaria, la Francia propone a Germania, Italia e Spagna la creazione di un fondo temporaneo (di durata prestabilita di 5-10 anni), che serva a fronteggiare la situazione.
Funzionerebbe con l’emissione di bond, garantiti da tutti i paesi dell’Unione ma finanziati con il contributo dei paesi membri, oppure attraverso l’istituzione di una nuova tassa di solidarietà.
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Fanno scalpore in Francia (ne parla Le Monde nell’articolo di oggi “Les europhobes italiens galvanisés par les tensions au sein de l’UE”) le parole del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli (altresì capogruppo di Fratelli d’Italia) e di Giorgia Meloni che hanno entrambi invocato, in assenza di prese di posizione serie da parte dell’Unione Europea, la dissoluzione della stessa: “Basta con il racconto dove la Germania non ci vuole fare le concessioni. La Germania grazie alla moneta unica negli ultimi 20 anni si è arricchita sulle spalle nostre. Se la Germania non accetta e in questa fase l’Ue decide di non dare una mano, l’Europa si dissolve” (questa la dichiarazione apparsa sui principali quotidiani di Giorgia Meloni).
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Al contempo, il problema della imprescindibilità di un aiuto sovranazionale pare proprio essere comune anche ai francesi.
Infatti, l’idea del fondo di medio termine promana da Bruno La Maire Ministro dell’Economia francese che immagina appunto uno strumento che permetta di finanziare i sistemi sanitari ma anche la ripresa, con investimenti ai settori più colpiti, come l’automotive. Tutto questo necessiterebbe, secondo il Ministro, la cooperazione e il coordinamento tra i paesi membri.
Il fondo proposto non sarebbe alternativo a quelli già esistenti e previsti dai trattati europei bensì aggiuntivo. Peraltro, La Maire avrebbe già predisposto un elenco di imprese nazionali strategiche che hanno necessità di iniezioni di capitale.
La Francia si farà promotrice anche di una moratoria per i debiti dei Paesi più poveri.
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