Isolamento sociale, un mostro per i disturbi alimentari

In una situazione di emergenza, l’isolamento sociale è un pericolo per quelli che soffrono di disturbi alimentari. Il disagio psicologico cresce

isolamento sociale
visita medica (getty images)

Questi giorni sono difficili per tutti, dobbiamo rimanere a casa per il bene nostro e per quello degli altri e solo così possiamo sconfiggere il nemico invisibile. Ma qualcuno soffre di più rispetto ad altri. In particolare chi ha disturbi psicologici. L’isolamento sociale rende più forte il disagio. E mai come oggi, chi convive con un DCA si trova a fare i conti con una quotidianità che sembra sfuggire ad ogni meccanismo di controllo. “Gli effetti psicologici negativi della quarantena – più comunemente la noia, la percezione di immobilità e l’ansia – stanno iniziando ad investire le persone e sembrano destinati a diventare più seri col passare del tempo”, afferma lo studio intitolato Evaluating COVID-19 Public Health Messaging in Italy: Self-Reported Compliance and Growing Mental Health Concerns.

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Il mostro dell’isolamento sociale

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DCA (getty images)

Con l’isolamento sociale si tende ad utilizzare maggiormente social media e internet. Così molti focalizzano un’eccessiva attenzione su materiale online riguardante alimentazione, forma fisica e peso. Oppure, interagendo via social e postando foto e video, crescono le preoccupazioni per il giudizio degli altri sul proprio corpo. Si fa più acuta la sensazione di perdita del controllo che nei disturbi alimentari si riversa sul peso, sul cibo e sull’aspetto corporeo attraverso la dieta e l’esercizio fisico. In un momento delicato come questo che stiamo vivendo, è importante che chiunque stia soffrendo di ansia, stress o smarrimento chieda aiuto ad uno specialista, anche online. Sul sito del Ministero della Salute è presente un elenco dei servizi di aiuto psicologico messi in campo dalle Regioni durante l’emergenza Covid-19.

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Covid-19
(pixabay)

La rete nazionale Ananke – Centri di cura per i disturbi alimentari offre un supporto gratuito a distanza, grazie al lavoro di professionisti come psicologi, nutrizionisti e psichiatri, a chi non riesce ad accedere a servizi di sostegno psicologico-psichiatrico o specializzati per i disturbi alimentari a causa dell’emergenza coronavirus.

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